Scotti: «Risposta immediata del ministero sia d’esempio a Regioni e Governo per eliminare burocrazia, definire Atto d’Indirizzo ACN 2019-21, e per provvedimenti in Finanziaria equi per la convenzionata»
«La pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del bando nazionale di concorso per la formazione specifica dei medici di medicina generale per il triennio 2022/2025 è la miglior risposta che potesse arrivare alla nostra richiesta di attenzione, lanciata nei giorni scorsi con una protesta identificata con gli hashtag #mmgallumicino e #nonspegniamossn. Quella che tutti hanno conosciuto come la protesta delle visite a lume di candela, che non ha intaccato in alcun modo l’assistenza, ma che ha fatto sentire forte la nostra voce». Silvestro Scotti, segretario generale Fimmg, commenta con favore la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del bando nazionale per la medicina generale, il cui concorso si terrà il 1° marzo 2023. «A soli due giorni dalla pubblicazione dell’ultimo concorso regionale, dopo che per averli tutti da parte delle Regioni c’è voluto più di un mese - sottolinea Scotti - il Ministero della Salute ha definito la data per il bando nazionale.
Resta comunque alta l’attenzione della Fimmg su temi centrali per il futuro della medicina generale, a partire da quanto sarà definito nella prossima Legge di Bilancio in merito alla una tantum di 1,5% prevista per il 2023 per i soli dipendenti e non per la convenzionata che, è bene ricordarlo, sui rinnovi contrattuali è assimilata al pubblico impiego per normativa e risorse. Non meno importanti i temi che Fimmg chiede di definire ad horas con le Regioni, a partire dalla sburocratizzazione della professione. «Le Regioni prendano spunto da questa rapida risposta del ministero e si attivino al più presto per liberare l’Atto di Indirizzo per il rinnovo dell’ACN per il 2019-21 e per istituire presso la Conferenza un Osservatorio o un Gruppo di lavoro - conclude il segretario generale della Fimmg - che elabori soluzioni immediate per eliminare la burocrazia inutile, ad esempio sui piani terapeutici, certificazioni di rientro a scuola, unificazione dell’identificazione per l’accesso alle diverse piattaforme in uso per i medici solo tramite lo SPID. Continueremo la nostra denuncia e le nostre azioni durante tutte queste festività. Per ora, non interrompendo l’attività con decisioni rivendicative, ma pronti a farlo se non saremo ascoltati e se non arrivano le giuste risposte».
"Investire da subito sulle risorse umane, sui medici di medicina dell’area convenzionata equiparando i loro stipendi a quelli europei, innalzando le tutele e garantendo maggiori diritti"
"Grande attenzione per i pazienti anziani, in aumento in Italia, che hanno proprio nella Medicina Generale il loro primo punto di riferimento” sottolinea Maurizio Cancian, Consigliere SIMG
Cartabellotta: "L’allarme sulla carenza dei MMG riguarda ormai tutte le Regioni e affonda le radici in una programmazione inadeguata, che non ha garantito il ricambio generazionale"
"Auspichiamo che il Tavolo possa veder la partecipazione ai lavori di rappresentati di Società Scientifiche del settore per contribuire, con le proprie esperienze, alla redazione di una normativa di legge"
"Chiediamo il sostegno del Presidente Mattarella, per richiamare la cittadinanza. Sarebbe paradossale che le organizzazioni sindacali dovessero trovarsi a ragionare su un possibile sciopero contro i cittadini nella veste di pazienti"
"Per molti presidenti di Regione i medici di medicina generale dovrebbero diventare dipendenti del Servizio sanitario nazionale". "Mancano 4500 medici e 10mila infermieri"
Rea (Simg Lazio): “Tra le principali esigenze, è fondamentale l’inserimento di personale infermieristico e amministrativo. Come le farmacie dei servizi ricevono investimenti anche la Medicina Generale può moltiplicare le sue funzioni”
Questo codice, attualmente in vigore, limita fortemente la possibilità di dar seguito a uno sciopero vero ed efficace, ostacolando di fatto qualsiasi iniziativa
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