Scotti: "Vaccinarsi a gennaio ha senso perché l’influenza, purtroppo, ha fasi di recrudescenza che arrivano fino ad aprile”
“Vaccinarsi, vaccinarsi, vaccinarsi” contro l’influenza. Questo l’appello che i medici di famiglia rivolgono in particolare ai fragili, alle persone a cui l’immunizzazione è consigliata ma anche ai cittadini che scelgono di farlo a proprie spese. “Abbiamo tutto il mese di novembre e inizio dicembre per continuare la vaccinazione. E poi servirà ragionare, sulla base delle condizioni climatiche, con il ministero della Salute e le Regioni di prolungare la campagna fino a gennaio. Noi ci siamo”. A dichiararlo ad Adnkronos Salute è stato Silvestro Scotti (nella foto), segretario nazionale della Fimmg, la Federazione dei medici di medicina generale.
medici di famiglia “sono pronti a utilizzare al massimo le risorse che sono state impegnate nell’acquisto dei vaccini, considerato che la campagna è cominciata, anche per via di un’estate prolungata, con un mese di ritardo” ha aggiunto Scotti.
Scotti ricorda che l’epidemia influenzale in queste settimane continua “con la sua curva in salita. La speranza è che il picco possa essere moderato, grazie all’uso delle mascherine e alle vaccinazioni. Per questo – conclude il segretario della Fimmg – invitiamo i cittadini a contattare il medico di famiglia per vaccinarsi”.
"Investire da subito sulle risorse umane, sui medici di medicina dell’area convenzionata equiparando i loro stipendi a quelli europei, innalzando le tutele e garantendo maggiori diritti"
"Grande attenzione per i pazienti anziani, in aumento in Italia, che hanno proprio nella Medicina Generale il loro primo punto di riferimento” sottolinea Maurizio Cancian, Consigliere SIMG
Cartabellotta: "L’allarme sulla carenza dei MMG riguarda ormai tutte le Regioni e affonda le radici in una programmazione inadeguata, che non ha garantito il ricambio generazionale"
"Auspichiamo che il Tavolo possa veder la partecipazione ai lavori di rappresentati di Società Scientifiche del settore per contribuire, con le proprie esperienze, alla redazione di una normativa di legge"
"Chiediamo il sostegno del Presidente Mattarella, per richiamare la cittadinanza. Sarebbe paradossale che le organizzazioni sindacali dovessero trovarsi a ragionare su un possibile sciopero contro i cittadini nella veste di pazienti"
"Per molti presidenti di Regione i medici di medicina generale dovrebbero diventare dipendenti del Servizio sanitario nazionale". "Mancano 4500 medici e 10mila infermieri"
Rea (Simg Lazio): “Tra le principali esigenze, è fondamentale l’inserimento di personale infermieristico e amministrativo. Come le farmacie dei servizi ricevono investimenti anche la Medicina Generale può moltiplicare le sue funzioni”
Questo codice, attualmente in vigore, limita fortemente la possibilità di dar seguito a uno sciopero vero ed efficace, ostacolando di fatto qualsiasi iniziativa
Commenti