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Riforma pensioni, premi ai medici che resteranno al lavoro

Previdenza Redazione DottNet | 07/11/2022 19:34

L'ipotesi è sul tavolo della ministra Calderone: l'incentivo per evitare che i reparti si svuotino

Si accelera sulla riforma delle pensioni, con un occhio in particolare ai medici per evitare che con gli incentivi si svuotini i reparti. Al centro di tutto ci sarà, secondo lo studio quasi definitivo del Governo, quota 41 ovvero  gli anni di contributi matura sufficienti a lasciare il proprio lavoro, indipendentemente dall’età anagrafica. Nella prima fase però l'opzione sarà calmierata, cioè sartà necessario aver compiuto un certo numero di anni: c'è chi parla di 61 con un range che arriva fino ai 63.

Ma occorre fare presto, perchè si deve evitare lo “scalone” che si creerebbe con il ritorno della legge Fornero, che prevede il pensionamento a 67 di età. E, come ha ribadito anche la ministra del Lavoro, Marina Calderone, dovrà essere una riforma «strutturale» e scritta bene per evitare di emanare nel corso del prossimo anno una serie di decreti “tappabuchi”.

Nella manovra è previsto un premio per chi rinvia l'uscita dal lavoro dopo i 63 anni con una busta paga più pesante di circa un terzo: Anche su questo si sta lavorando con le parti sociali per mettere a punto una norma ben precisa con diversi temi sul tavolo.  per quanto riguarda i medici l’ipotesi che è allo studio per favorire il posticipo dei pensionamenti non prevederebbe una soglia rigida di 63 anni per beneficiare dell’incentivo. La soglia effettiva sarebbe rappresentata dai requisiti minimi previsti per l’accesso alla pensione fissati per le singole categorie che sarebbero interessate dal meccanismo di decontribuzione. Attualmente, ad esempio, una parte della platea dei medici può optare per l’uscita dal lavoro anche con 62 anni d’età e 35 di contribuzione oppure con 42 anni di versamenti (riscatti inclusi) a prescindere dall’età anagrafica. E saranno proprio i camici bianchi i primi a essere interessati dal provvedimento  per evitare che la loro presenza nelle strutture ospedaliere si riduca ulteriormente.

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