L’Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa) ha approvato la rimborsabilità della combinazione di due farmaci immunologici, nivolumab e ipilimumab, come trattamento di prima linea in pazienti non operabili e con istologia non epitelioide
Per la prima volta, in oltre 15 anni, cambia il trattamento del mesotelioma pleurico, tumore toracico aggressivo raro nella maggior parte del territorio italiano legato all’esposizione all’amianto. L’Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa) ha approvato la rimborsabilità della combinazione di due farmaci immunologici, nivolumab e ipilimumab, come trattamento di prima linea in pazienti non operabili e con istologia non epitelioide. Nello studio CheckMate -743 su 600 pazienti, la combinazione, rispetto alla chemio, ha dimostrato di aumentare la sopravvivenza in tutti i tipi istologici, con quasi 1 paziente su 5 vivo a 4 anni dall’inizio del trattamento. Nella forma non epitelioide, ha più che raddoppiato la sopravvivenza mediana, che ha raggiunto 18,1 mesi rispetto a 8,8 con la chemioterapia. I risultati sono stati presentati online da Bristol Myers Squibb.
“Sono risultati inimmaginabili fino a poco tempo fa, visto che si tratta di pazienti con malattia avanzata non suscettibile di alcun approccio chirurgico o locoregionale, in grado di ricevere solo la chemioterapia – spiega Federica Grosso, Responsabile Struttura Mesotelioma e Tumori Rari dell’Azienda ospedaliera Santi Antonio e Biagio e Cesare Arrigo di Alessandria -.
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