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Onotri (Smi): Il sistema dell’emergenza-urgenza è in profonda crisi

Sindacato Redazione DottNet | 20/05/2022 13:28

"Tutto questo ha causato l’abbandono dei medici del 118 territoriale convenzionato e dipendente su tutto il territorio nazionale"

"La medicina dell’emergenza/ urgenza è un sistema in profonda crisi d'identità a causa dei disomogenei  modelli organizzativi, per la difformità dell' offerta di salute sul  territorio nazionale, per la frammentazione di competenze, per la diversità dei percorsi formativi degli operatori sanitari" così Pina Onotri, Segretario Generale del Sindacato Medici Italiani ad un convegno della FIMEUC (Federazione Italiana Medicina d'Emergenza Urgenza e delle Catastrofi). "Un sistema d’importanza fondamentale per tutta la popolazione che ha visto, invece, una demedicalizzazione territoriale strisciante e progressiva, per un errato calcolo politico, subendo la mannaia dei tagli lineari della sanità negli ultimi 10 anni. Il Titolo V, inoltre, ha favorito la disgregazione del sistema della medicina dell’emergenza /urgenza, mentre il PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e di Resilienza) non ha destinato risorse di sostegno al sistema".

   

"Tutto questo ha causato l’abbandono dei medici del 118 territoriale convenzionato e dipendente su tutto il territorio nazionale, per l'enorme numero di accessi, i carichi di lavoro degli operatori, per la mancata appropriatezza dei ricoveri, per  i tempi di attesa infiniti, quanto mai vergognosi per un paese come il nostro". "Occorre sostenere, per queste ragioni, con finanziamenti ad hoc la scuola di specializzazione in medicina d'urgenza, istituita troppo tardi e per anni non  adeguatamente finanziata. Negli ultimi tempi, inoltre, abbiamo visto il rifiuto da parte dei giovani laureati di  ben 450 borse delle 1000 istituite. I giovani rifiutano le borse per la mancanza di prospettive; per un lavoro non ben retribuito con norme insufficienti per quanto riguarda la sicurezza sul lavoro".  

"A causa di questa grave situazione abbiamo avviato un percorso d’ interlocuzione con il Parlamento e con alcuni parlamentari per delineare un'ipotesi di riforma del sistema della medicina dell’emergenza/urgenza che metta in primo piano l’integrazione di modelli organizzativi in un nuovo dipartimento integrato di emergenza/urgenza. Ci stiamo battendo per l’ integrazione dei team multi professionali delle professioni sanitarie e del personale laico del soccorso, per l’ uniformità di formazione dei medici, prevedendo il ruolo unico del medico d'urgenza".  

"La femminilizzazione della professione riguarda anche la medicina dell’emergenza/urgenza e l’ Italia è collocata al XV posto dall’Istituto Europeo sulla parità di genere. Nel PNRR è prevista una certificazione sulle pari opportunità nel settore privato: chiediamo che sia estesa anche per quanto riguarda il lavoro in sanità con un report, da pubblicare sui siti ministeriali e delle regioni, sulla parità di genere in sanità e anche per la medicina dell’emergenza/urgenza. La mancanza di tutele in medicina è una realtà vera per tutti, soprattutto per le donne medico che lavorano in convenzione, ci riferiamo, in particolar modo, alle donne del 118, a quelle della guardia medica e alla medicina di famiglia". "La tutela delle lavoratrici e dei lavoratori e la garanzia ad una vita privata vanno di pari passo con il diritto dei cittadini all’assistenza: sono due aspetti fondamentali e imprescindibili, se vogliamo continuare ad agire nella cornice del sistema pubblico, universale, equo ed accessibile. Le politiche di questi ultimi anni, purtroppo, stanno andando esattamente nelle direzione opposta" conclude.

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