Vari pazienti hanno reso noto che alcuni giorni dopo aver concluso il ciclo di 5 giorni di Paxlovid, il Covid ha ripreso forza e loro sono tornati ad essere positivi al Sars Cov2 nei test molecolari
Non sono ancora quantificabili statisticamente ma sono sotto osservazione alcuni casi di ricadute nel Covid di pazienti che hanno preso Paxlovid, l'antivirale della Pfizer. Scienziati della Food and drug administration (Fda) Usa, dei Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie (Cdc) e della stessa azienda produttrice hanno iniziato ad indagare le cause e la frequenza della ripresa della malattia.
Secondo la Pfizer, si tratterebbe di casi rari che rispecchiano la stessa frequenza di ricadute osservata nei trial in pazienti che avevano preso un placebo.
Ma perché avviene la ricaduta? La buona notizia per ora è che pare non si tratti di «resistenza» al farmaco sviluppata dal virus: non c’è nessun segno in questo senso. Tra le ipotesi quella che suppone che la soppressione precoce del virus potrebbe compromettere la risposta del sistema immunitario all’infezione, oppure l’idea che alcune persone potrebbero non assorbire Paxlovid con la stessa efficacia di altre, o infine che il corpo potrebbe ospitare il coronavirus in luoghi a cui Paxlovid avrebbe difficoltà ad accedere e dopo l’interruzione del trattamento le piccole riserve di virus potrebbero causare la ricaduta. Nel frattempo si intensifica il monitoraggio e gli scienziati auspicano siano condotti anche studi osservazionali che valutino la frequenza con cui questo fenomeno di ricaduta si verifica nel mondo reale.
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