Lo studio mostra che, nonostante la perdita di riconoscimento degli epitopi CD4 immunogenici, le risposte delle cellule T CD4 e CD8 alla beta sono complessivamente preservate
Sono emerse varianti di SARS-CoV-2 che sfuggono alla neutralizzazione e potenzialmente influiscono sull'efficacia del vaccino. Le risposte delle cellule T svolgono un ruolo nella protezione dalla reinfezione e da malattie gravi, ma il potenziale delle mutazioni degli spike di influenzare l'immunità delle cellule T non è completamente compreso. Abbiamo valutato le risposte degli anticorpi neutralizzanti e delle cellule T in 44 pazienti sudafricani COVID-19 infetti dalla variante Beta (dominante da novembre 2020 a maggio 2021) o infetti prima della sua comparsa (prima ondata, ceppo Wuhan), per fornire una misura complessiva di evasione immunitaria. Mostriamo che robuste risposte delle cellule T CD4 e CD8 specifiche per spike erano rilevabili nei pazienti con infezione da beta, simili ai pazienti della prima ondata. Utilizzando peptidi che attraversano le regioni beta-mutate, abbiamo identificato le risposte delle cellule T CD4 mirate ai peptidi di tipo selvaggio in 12/22 pazienti della prima ondata, i quali non sono riusciti a riconoscere i corrispondenti peptidi beta-mutati.
fonte: Science
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