Lo rivela uno studio realizzato dall'Università della California a Irvine e che è stato pubblicato sulla rivista scientifica Embo Molecular Medicine
Il motore energetico delle cellule, il mitocondrio, può incrementare l'obesità indotta dall'alimentazione. Ora grazie a una nuova scoperta, c'è un approccio farmacologico che potrebbe mirare proprio a questo aspetto. E' quanto emerge da uno studio realizzato dall'Università della California a Irvine e che è stato pubblicato sulla rivista scientifica Embo Molecular Medicine. Il consumo di una dieta ricca di grassi può portare all'obesità e a disordini metabolici come diabete e fegato grasso. Il palmitato, un grasso presente nella dieta occidentale, innesca la disfunzione metabolica causando un'eccessiva fissione dei mitocondri all'interno delle cellule. Questa condizione compromette la loro funzione, minando il metabolismo e aumentando i sottoprodotti tossici associati all'insulino-resistenza in alcuni tessuti.
Uno studio polacco, presentato al Congresso europeo di Malaga, conferma le conclusioni di una ricerca in Cina secondo cui l’Indice di massa corporea maschile aumenta nei primi 5 anni dopo le nozze
Trattamenti inadeguati aumentano i rischi di complicanze e breve e lungo termine e rendono i percorsi di cura ancora più complessi, lunghi e meno efficaci
Essenziali frutta, verdura e olio evo. Si riduce l'infiammazione sistemica
Una revisione sistematica della letteratura condotta da SIP mette in luce i campanelli di allarme da non sottovalutare
La correlazione emerge per la prima volta da uno studio condotto presso l'Università della California, a Riverside, e pubblicato sul Journal of Clinical Investigation Insight
I ricercatori del Labanof dell’Università Statale di Milano hanno esaminato due scheletri di donne e dei loro feti, con deformità attribuibili all'osteomalacia, una patologia legata alla fragilità ossea e associata alla carenza di vitamina D
Lo rivela uno studio effettuato su 1771 studenti di 48 scuole elementari pubbliche di Madrid
La pratica potrebbe salvare 820.000 vite l'anno
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