In prima fila nel business c'è Hippocrates, una società nata sulla liberalizzazione del settore per iniziativa di alcuni finanzieri e di storiche famiglie
Le grandi catene mondiali, i fondi d'investimento e alcune nuove realtà tricolori stanno facendo shopping di farmascie in Italia. In effetti era stato prevista da tempo la possibilità e adesso le holding sis tanno lanciando nel business. La legge ha però messo un paletto chiaro alle campagne acquisti: nessuno potrà controllare più del 20 per cento del mercato in una singola regione e tutte le operazioni più grandi dovranno passare sotto la lente dell'Antitrust. Ci sono gruppi di investitori che hanno iniziato a contattare i singoli esercenti con le loro proposte d'acquisto. Trattative non semplici (ogni singola farmacia è una realtà che fattura in media ben oltre il milione di euro), si legg su Repubblica, ma che hanno consentito di mettere assieme piccoli portafogli di qualche decina di punti vendita di proprietà. In prima fila nel business c'è Hippocrates, una società nata sulla liberalizzazione del settore per iniziativa di alcuni finanzieri e di storiche famiglie (da Gerardo Braggiotti alle dinastie Marzotto, Notarbartolo, Barilla, De Agostini, ai proprietari della Chicco-Artsana).
Hippocrates ha messo assieme un pacchetto di 120 farmacie tra Emilia, Lombardia e Veneto. E quando ha aperto l'asta per la cessione ha trovato alla porta decine di investitori pronti a far pazzie. Alla fine l'ha spuntata il fondo francese Antin con un'offerta monstre che valorizza il gruppo 600 milioni di euro. Le cifre in ballo, insomma, sono importanti. Il giro d'affari delle farmacie nel 2020 è stato di 24 miliardi con un calo dell'1,7 per cento provocato dai problemi operativi causati dal Covid.
Proprio le complicazioni legate alla pandemia hanno convinto molti farmacisti a valutare l'ingresso in reti più strutturate per dividere rischi e spese. E sul mercato - come compratori - ci sono realtà finanziarie come l'italiana F2I, l'inglese Boots, la francese Lafayette pronta a sbarcare da noi con i punti vendita low-cost, la Neo-Apotek fondata da Banca Profilo e dagli storici farmacisti milanesi Cocchi-Riva ha conquistato 40 farmacie, grandi fondi esteri come Eqt, Pai e Permira si stanno guardando attorno con interesse, la Holding Farmacie fondata da una serie di esercenti con il fondo Vgo ha in portafoglio una serie di strutture. Oggi le realtà italiane già in mano a catene sono circa il 10 per cento. Il rischio è che questo processo snaturi il vecchio profilo del farmacista consulente.
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