Circa un bambino su 3, a distanza di mesi dalla fase acuta della malattia, sembra avere ancora almeno un sintomo, dal mal di testa all'insonnia
I sintomi del Long Covid colpiscono anche i pazienti più piccoli. E circa un bambino su 3, a distanza di mesi dalla fase acuta della malattia, sembra avere ancora almeno un sintomo, dal mal di testa all'insonnia. A dimostrare che gli effetti del Covid possono permanere a lungo anche nei più piccoli e probabilmente con frequenza maggiore che nell'adulto, è uno studio italiano pubblicato in preprint su MedRxiv e sottomesso alla rivista Acta Pediatrica. Mentre per gli adulti sono stati fatti molti studi sui problemi di salute che a volte si prolungano anche per mesi dopo l'infezione da Sars Cov-2, sul Long Covid pediatrico mancano dati e l'unica analisi finora disponibile era un'articolo di ricercatori del Karolinska Institutet che aveva individuato il problema in 5 ragazzini svedesi (in 4 casi femmine e con età media di 12 anni).
Primo al mondo del suo genere, lo studio italiano, condotto dal Dipartimento della Salute della Donna e del Bambino della Fondazione Policlinico Gemelli Irccs in collaborazione con la Federazione Italiana Medici Pediatri (Fimp) Roma, ha preso in esame una coorte di 129 bambini tra 5 e 18 anni con diagnosi di Covid-19 e valutati durante la prima e la seconda ondata pandemica.
In materia, precisa, "mancano dati, anche per questo lo studio, pur se su un campione piccolo di pazienti, ha avuto forte risonanza a livello internazionale". "Ad avere avuto sintomi a distanza di tempo - spiega Teresa Rongai, segretario Fimp Roma - sono stati più spesso i bambini un po' più grandi, dagli 8 anni in su. Questi casi, non hanno nulla a che fare con la sindrome infiammatoria sistemica, che è una rara forma acuta post Covid. Piuttosto si tratta di una cronicizzazione dei sintomi, in genere non gravi, che permangono in modo simile a quanto accade negli adulti. In alcuni casi, inoltre, si tratta di aspetti psicologici collegati anche ad ansia e stress, che possono derivare anche dall'isolamento imposto dalla malattia". Certo è che sul tema c'è ancora molto da conoscere. "E' noto che anche altre infezioni virali, come alcune forme influenzali o la mononucleosi, possono avere strascichi lunghi, ma le evidenze emerse sulla Covid sono un campanello d'allarme e vanno approfondite. Per questo - conclude Rongai - stiamo già studiando un campione più ampio di pazienti"
fonte: ansa
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