Le tracce della sua presenza possono persistere per diverse settimane e perfino mesi, in base alle caratteristiche del singolo individuo e alla severità dell'infezione
Delude i tifosi ma non stupisce i virologi, il caso di Cristiano Ronaldo ancora positivo al tampone a più di una settimana dalla scoperta dell'infezione. Diversi studi scientifici dimostrano infatti che il virus SarsCoV2 alberga comodamente nell'organismo umano e le tracce della sua presenza possono persistere per diverse settimane e perfino mesi, in base alle caratteristiche del singolo individuo e alla severità dell'infezione. L'assenza di sintomi, riscontrata in CR7, non implica necessariamente una negativizzazione più rapida, come del resto ha già dimostrato l'altro caso illustre della Juventus, l'argentino Paulo Dybala, che è uscito dal tunnel dei tamponi dopo 40 giorni di attesa.
Per quanto riguarda i pazienti sintomatici, dati interessanti arrivano da uno studio italiano, pubblicato sulla rivista Bmj Open dall'Azienda Unità Sanitaria Locale - Irccs di Reggio Emilia. La ricerca, condotta su oltre mille pazienti positivi sintomatici, ha dimostrato che in sei casi su dieci il virus viene eliminato dall'organismo entro 30 giorni dal primo test e all'incirca 36 giorni dall'insorgenza dei sintomi.
Sono diversi i casi di reinfezione accertata dovuti alla breve durata dell'immunità conferita dagli anticorpi (circa tre mesi): l'esempio più recente è quello del ciclista colombiano Fernando Gaviria, risultato positivo durante il Giro d'Italia dopo aver già contratto il Covid a marzo. Infine bisogna ricordare che un tampone positivo non indica necessariamente che il virus sia ancora attivo nell'organismo, perché segnala soltanto la presenza del suo materiale genetico in circolo e quindi non una contagiosità certa. La questione ha animato a lungo il dibattito scientifico sulla durata della quarantena, che in Italia ha portato il ministero della Salute a indicare come criterio generale che le persone che continuano a risultare positive, se asintomatiche da almeno una settimana, possono interrompere l'isolamento dopo 21 giorni dalla comparsa dei sintomi.
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