Gli altri devono fare una domanda. Cambiano i requisiti
A seguito delle disposizioni previste dall’art. 78 del Decreto legge cd. "Rilancio", è stato pubblicato il decreto interministeriale che stabilisce modalità e termini per accedere al Bonus Statale di 600 euro riferito, al momento, ad aprile (ancora nessuna indicazione per l’erogazione di maggio).
Innanzitutto, nelle risorse economiche stanziate dallo Stato per questa nuova "partita" sono ricomprese anche quelle che andranno a soddisfare le richieste di marzo che erano rimaste "escluse" per mancanza di fondi. Saranno quindi evase dall’Enpam con priorità proprio queste domande.
Va subito detto, poi, che tutti i medici e gli odontoiatri che hanno già beneficiato del bonus per il mese di marzo ovvero hanno presentato domanda entro il 30 aprile per quel mese e non sono stati dichiarati esclusi, se sono in possesso dei medesimi requisiti già dichiarati in quella domanda (reddito 2018 inferiore a 50.000 euro, non essere titolari di pensione, essere iscritti ad una sola Cassa Professionale) non devono presentare nessuna ulteriore domanda, ma riceveranno l’indennizzo in automatico.
Chi ha presentato domanda per marzo, troverà nella propria Area Riservata Enpam una autocertificazione di questo tenore (da "compilare" solo se non si ha più diritto al Bonus Statale per aprile): "Non è necessario presentare una nuova domanda perché l’indennizzo statale, ai sensi del decreto interministeriale del 29 maggio 2020, sarà erogato in via automatica. Qualora, per il mese di aprile, abbia perso i requisiti di accesso all’indennizzo statale (ex art. 44 del D.L. n. 18/2020 e ss.mm.ii. ed ex decreto interministeriale del 29 maggio 2020) può comunicarlo tramite la funzione "Rinuncia" (in tale eventualità, pertanto, questi soggetti dovranno cliccare sul tasto "RINUNCIA", che è posizionato proprio alla fine dell’autocertificazione).
Diversamente, tutti i soggetti che non avevano presentato domanda a marzo perché se ne erano dimenticati ovvero perché non erano in possesso dei requisiti prescritti da quel decreto, per avere il bonus debbono obbligatoriamente presentare la domanda tramite il modulo apposito, presente nell’Area Riservata del sito dell’Enpam. Rispetto ai requisiti previsti per il bonus di marzo, per quello di aprile ci sono significative differenze:
Altra differenza rispetto all’indennizzo di marzo è riferita al richiamo al solo reddito professionale (e non, più genericamente, ai redditi personali). Quindi, se per il bonus di marzo si era esclusi se nel 2018 si superavano i 50.000 euro qualunque fosse la tipologia del proprio reddito (utili di impresa, rendite finanziarie o immobiliari, ecc., per il bonus di aprile questa soglia riguarda soltanto i compensi dell’attività medica ed odontoiatrica. A tal fine il reddito è individuato secondo il principio di cassa come differenza tra i ricavi e i compensi percepiti e le spese sostenute nell’esercizio dell’attività.
Un’ultima significativa particolarità: il Bonus Statale di aprile è riservato a coloro che si sono iscritti all’Enpam entro e non oltre il 23 febbraio 2020. L’ultimo decreto interministeriale fissa molto chiaramente questa data, che non era presente nel precedente testo normativo. Per il decreto di marzo, invece, l’Enpam ha ricompreso nell’erogazione tutti i medici e gli odontoiatri iscritti sino al 30 marzo, come da interpretazione successivamente fornita, in alcune faq, proprio dal Ministero del Lavoro.
Le domande sono online dall’8 giugno e potranno essere presentate entro e non oltre l’8 luglio 2020. In fase di compilazione occorre indicare le coordinate bancarie; eseguire l’upload sia della carta di identità che del codice fiscale; prendere visione dell’informativa privacy.
Per il pagamento non si conoscono i tempi precisi. Da un lato, il Presidente Oliveti in sede Adepp ha subordinato l’erogazione al rimborso delle risorse già anticipate dagli Enti per il bonus di marzo in quanto molte delle Casse del comparto hanno problemi a reperire la liquidità necessaria; dall’altro, lo stesso Presidente ha ribadito che l’Enpam non ha alcuna difficoltà a mettere in campo le risorse necessarie, sempre in attesa del rimborso statale.
Sono ormai abbastanza numerosi, anche fra i medici e gli odontoiatri, i casi in cui, al momento della morte del professionista, il diritto alla pensione a superstiti venga attribuito ad un suo nipote, anche in presenza di genitori viventi.
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