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Obesità: il finerenone attiva il grasso bruno e migliora il profilo metabolico

Medicina Interna Redazione DottNet | 25/10/2019 19:20

E' l'antagonista dell'aldosterone, un ormone prodotto dalle ghiandole surrenali che può favorire lo sviluppo di complicanze cardiovascolari e metaboliche

Attiva il grasso bruno e migliora il profilo metabolico. I dati di un nuovo studio preclinico innovativo su una sostanza promettente contro l' obesità e le patologie metaboliche, il finerenone, sono stati presentati a Roma al meeting annuale dell' Esac (European Section on Aldosterone Council), presso il Centro ricerche dell' Irccs San Raffaele. Al centro degli interventi, di oltre 80 esperti di livello internazionale, le nuove possibilità terapeutiche nella prevenzione e nel trattamento delle malattie cardiovascolari e metaboliche.

L' aldosterone è un ormone prodotto dalle ghiandole surrenali, che può favorire lo sviluppo di complicanze cardiovascolari, metaboliche e che può determinare lo sviluppo di ipertensione e resistenza insulinica.

Il gruppo di ricerca dell' Irccs San Raffaele, coordinato da Massimiliano Caprio, tra i primi ad aver caratterizzato gli effetti dell' aldosterone sul tessuto adiposo, ha presentato i dati dello studio preclinico innovativo sull' antagonista di nuova generazione dell' aldosterone, il finerenone. Il lavoro dei ricercatori è approdato a un risultato importante, da considerare per la prevenzione e il trattamento dell' obesità. In Italia, ricordano i ricercatori, è sovrappeso oltre il 36% della popolazione, obeso il 10%, diabetico il 5,5% e oltre il 66,4% delle persone con diabete di tipo 2 è anche sovrappeso o obeso (dati dell' Italian obesity network e dell' Associazione italiane dietetica e nutrizione clinica).

L' elemento innovativo della ricerca dell' Istituto romano consiste "nella dimostrazione di un significativo miglioramento del profilo metabolico - spiega Vincenzo Marzolla, ricercatore dell' Irccs San Raffaele Roma e primo autore dello studio - e nella caratterizzazione del meccanismo di azione del finerenone sull' attività del tessuto adiposo bruno". "Il grasso bruno - precisa Marzolla - viene attivato in modo specifico dall' azione del farmaco", come mostra lo studio effettuato sul modello animale, "determinando un miglioramento della tolleranza ai carboidrati e del profilo metabolico. Quindi contrasta lo sviluppo dell' obesità indotta da dieta e riduce il rischio di sviluppare il diabete tipo 2".

Da un altro studio preclinico sugli animali, presentato dalla francese Marie Pierrone - Deperrois dell' Inserm, è emerso che lo stesso antagonista dell' aldosterone agisce positivamente sulla funzione cardiovascolare in caso di sindrome metabolica in post-menopausa. Il meeting annuale dell' Esac è stato organizzato in collaborazione con l' Università telematica San Raffaele Roma. Il programma, suddiviso in sei sessioni di studio, è stato introdotto da Andrea Lenzi, presidente del Comitato nazionale di biosicurezza, biotecnologie e scienze della vita della Presidenza del Consiglio.

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