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Contro le terapie oncologiche alcune cellule si salvano cadendo in letargo

Oncologia Redazione DottNet | 02/09/2019 13:48

Riguarda il tumore al seno. Potrebbero causare le recidive

Invece di morire cadono in letargo.   E' la strategia che alcune cellule tumorali del seno ormone dipendenti mettono in atto per salvarsi dalle terapie oncologiche. L'espediente di queste cellule 'belle addormentate' potrebbe esporre la paziente al rischio di recidive, qualora si risvegliassero anche molti anni dopo dall'avvenuta guarigione. Resa nota sulla rivista Nature Communications, la scoperta è di un team di ricercatori dell'Imperial College di Londra capitanati dall'italiano Luca Magnani.Nella maggioranza dei casi le cellule di cancro del seno hanno come 'linfa vitale' gli ormoni femminili estrogeni. Per questo, dopo la chirurgia per rimuovere il grosso del tumore, i clinici somministrano alle pazienti farmaci ormonali per bloccare gli estrogeni.

Gli esperti sanno che in presenza dei farmaci le cellule muoiono.

Ma questo nuovissimo studio, basato sull'analisi 'ad altissima definizione' di qualcosa come 50 mila cellule tumorali 'in provetta', ha rivelato che una piccola parte di queste cellule in realtà non muore ma diviene letargica.  Queste cellule in versione "bella addormentata" potrebbero risvegliarsi anni e anni dopo ed essere causa di recidive (il 30% delle pazienti trattate con terapie ormonali sviluppa una recidiva 20 anni dopo le cure).  Lo studio è importante perché in futuro si potrebbero usare dei biomarcatori per individuare le cellule dormienti nelle pazienti (e quindi capire chi rischia una recidiva); e poi sviluppare farmaci per risvegliarle tutte e ucciderle, oppure cure per rendere 'eterno' il loro sonno, facendole divenire innocue.

fonte: Nature Communications

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