Il provvedimento riguarda in particolare i pensionati Inps che si sono visti tagliare il vitalizio
Come ampiamente riportato dagli organi di stampa, il 2019 non ha certo portato buone notizie ai pensionati dell’Inps. Dopo numerosi anni in cui i trattamenti pensionistici liquidati dall’Ente previdenziale pubblico hanno subìto importanti penalizzazioni nella loro indicizzazione, dal 1° gennaio dell’anno in corso si sarebbe dovuti tornare al vecchio regime (legge 388/2000), che prevedeva una perequazione quasi integrale per fasce di reddito: 100% fino a tre volte il minimo INPS; 90% per gli importi fra tre e cinque volte il minimo INPS e 75% per la fascia eccedente.
Le facilitazioni consistono nella possibilità di versare a rate, senza sanzioni, sia il contributo dovuto per l’anno di fatturato 2024 sia quello per l’anno di fatturato 2023
Le modifiche approvate riguardano la possibilità di tenere assemblee a distanza e una norma transitoria e finale sul conteggio della durata delle cariche espletate
Scotti (Fimmg): "Ad oggi 11.000 medici di famiglia sono in età pensionabile. Se non gradiranno il passaggio al rapporto di dipendenza, è probabile che molti di loro andranno via mettendo in crisi l'Ssn"
Il Casellario INPS ha effettuato sulle posizioni interessate controlli ex post al fine di stabilire la legittimità alla riscossione del Bonus
Se il medico o l’odontoiatra dipendente, a 65 anni di età, ha raggiunto il diritto alla pensione (cioè ha 42 anni e 10 mesi di anzianità contributiva più tre mesi di finestra se uomo e 41 anni e 10 mesi se donna), deve essere collocato a riposo
Quando ad essere accentrati sono periodi contributivi particolarmente lunghi, il costo può diventare importante e divenire un deterrente spesso insuperabile
L’integrazione, in Enpam, è curata dal Servizio Trattamento Giuridico e Fiscale delle Prestazioni, dell’Area della Previdenza.
Il cedolino è già disponibile, mentre i pagamenti partiranno a inizio mese
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