Nuovi ritiri e controlli. Il ministero: 'Sospendetene l'uso'
Continuano ad aumentare i casi di epatite colestatica acuta, non infettiva e non contagiosa: sono arrivati a 15 in totale e tutti riconducibili a integratori a base di curcuma. A renderlo noto è il ministero della Salute dopo le ultime segnalazioni arrivate dall'Istituto Superiore di Sanità (Iss). Attualmente sono in corso verifiche sul territorio da parte delle autorità sanitarie per individuare la causa responsabile dei casi di epatite e in attesa delle analisi, precisa il ministero, i consumatori sono invitati a titolo precauzionale a sospendere temporaneamente il consumo di tali prodotti. I sintomi di questa patologia sono ittero, prurito diffuso, urine scure e feci di color chiaro, dolori ossei e a volte febbre.
Le prime segnalazioni di due casi risalgono al 10 maggio, alle quali ne è seguita un'altra il 17 maggio, per un totale di nove. L'ultima risale al 27 maggio, nella quale sono stati associati nuovi casi di epatite colestatica acuta a tre prodotti: Versalis - Geofarma s.r.l., prodotto da Labomar; Rubigen curcuma e piperina, lotto 250119, di Naturfarma, e Curcumin+piperin - Vegavero -, prodotto da Vanatari International GMBH a Berlino.
Infine sollecita le autorità ad una rapida conclusione di tutte le verifiche e invita i consumatori a valutare con il proprio medico, in caso di trattamenti farmacologici concomitanti ed in relazione al proprio stato di salute, l'assunzione di prodotti con curcuma, rispettando le dosi consigliate ed ogni altra indicazione utile alla loro corretta assunzione. Sono state 226 milioni le confezioni di integratori alimentari (di ogni genere) vendute in Italia nel 2018 per un consumo pro capite di 7 scatole. Il valore di mercato del comparto è di 3,3 miliardi, mentre l'utilizzo degli integratori coinvolge il 65% della popolazione italiana (32 milioni di persone).
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