Una nuova terapia anti-neuroinfiammazione riesce a contrastare i movimenti muscolari involontari e a ridurre il blocco motorio
Nuove speranze per i pazienti affetti dalla malattia di Parkinson. Un' innovativa terapia anti-neuroinfiammazione riesce a contrastare i movimenti muscolari involontari e a ridurre il blocco motorio. Ma altri benefici riguardano la qualità del sonno, parestesie e tono dell' umore, restituendo una buona qualità della vita. E' quanto emerge da uno studio ideato da Stefania Brotini, medico specialista in neurologia ed esperta in malattie degenerative e disturbi del sonno dell' ospedale di Empoli (Firenze), pubblicato sulla rivista scientifica internazionale 'Cns & Neurological Disorders Drug Targets'. "La malattia di Parkinson rappresenta la neurodegenerazione più comune tra i disturbi del movimento - spiega Brotini - Ci sono sostanziali evidenze sul ruolo della neuroinfiammazione nel meccanismo che porta alla morte delle cellule nervose a livello del sistema della dopamina nigro-striatale. L' eziopatogenesi della malattia è ancora ignota. Tuttavia il meccanismo che ne sta alla base è determinato da un' aumentata vulnerabilità dei neuroni dopaminergici agli insulti neurotossici, che possono determinare neuroinfiammazione. In questo contesto numerosi dati scientifici sottolineano il ruolo dei fenomeni neuroinfiammatori nella progressione incontrollata di patologie come il Parkinson".
"Da un punto di vista molecolare - prosegue l' esperta - si è evidenziato il ruolo neuroprotettivo del sistema endocannabinoide, che ha la capacità di ridurre il rilascio del neurotrasmettitore eccitatorio glutammato e la produzione di molecole pro-infiammatorie.
fonte: 'Cns & Neurological Disorders Drug Targets'
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