Secondo lo studio Usa aumenta il rischio emorragie: 'valutare se prescriverla'
L'uso quotidiano dell'aspirina per prevenire gli attacchi cardiaci in chi è sano dà pochi benefici, che peraltro sono superati dai rischi di emorragie. Lo afferma uno studio pubblicato dalla rivista Jama, secondo cui prima di prescrivere questo farmaco per la prevenzione primaria si devono soppesare bene tutti i rischi. Lo studio ha revisionato i risultati di tre ricerche fatte sull'argomento, per un totale di 164mila adulti che non avevano precedenti di malattie cardiovascolari. Per chi prende ogni giorno l'aspirina, affermano gli autori, il rischio di eventi si abbassa dello 0,38%, mentre quello di emorragie interne aumenta dello 0,47%
. "Il risultato - spiega Sean Zheng del King's College di Londra - dimostra che ci sono benefici cardiovascolari, ma sono di entità simile ai maggiori rischi.
fonte: jama
Sarà rimborsabile il farmaco per la progeria, la malattia rara di cui era affetto Sammy Basso
Il parere positivo del CHMP è basato sui risultati dello studio clinico di Fase 3 SELECT GCA che ha valutato l’efficacia e la sicurezza di upadacitinib negli adulti con arterite a cellule giganti (ACG)
L'antagonista dell'interleuchina-23p19 di Lilly era già validato nella colite ulcerosa attiva da moderata a grave
Una consapevolezza dovuta principalmente al fatto che, prima di comprare un integratore alimentare, gli italiani si affidano al consiglio dei professionisti della salute: al primo posto troviamo i medici (48,4%), seguiti dai farmacisti (36,3%)
Società scientifiche ed esperti concordano sulla necessità di agire sull’organizzazione e il monitoraggio – anche attraverso i LEA - e sulla comunicazione per un paziente più consapevole
Per colmare questo vuoto, è stato realizzato il Manifesto: “Rischio cardiovascolare residuo: analisi del contesto e delle opzioni terapeutiche, tra innovative strategie di prevenzione e sostenibilità di sistema”
Abbott annuncia la disponibilità in Italia di AVEIR™ DR, il primo sistema di pacemaker bicamerale senza fili al mondo per trattare le persone con un ritmo cardiaco anomalo o più lento del normale. Eseguiti già i primi impianti in Italia
Il documento ha affrontato il tema dell’aderenza terapeutica nei suoi diversi aspetti, sia a livello mondiale che italiano
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