Ignaro il 42% di chi ha l'epatite B cronica e il 31% di chi ha l'epatite C
Nei pazienti oncologici, c'è un "tasso allarmante di epatite B e C acuta e cronica non diagnosticata". E' quanto emerge dal più ampio studio in materia mai condotto e pubblicato sulla rivista JAMA Oncology. Gli investigatori del SWOG Cancer Research Network, un gruppo internazionale di ricerca sul cancro finanziato dal National Cancer Institute degli Stati Uniti, ha arruolato 3.051 pazienti oncologici chiedendo loro di effettuare un esame del sangue per verificare la presenza del virus HIV, dell'epatite B e C. I pazienti vivevano in aree sia rurali che urbane e venivano trattati in 18 diversi ospedali e i tumori più frequenti erano al seno, sangue, midollo osseo, colon-retto e polmone.
Dai risultati è emerso che il 6,5% aveva avuto un'epatite B poi risolta, lo 0,6% aveva un'epatite B cronica, il 2,4% l'epatite C e l'1,1% l'HIV. Inoltre, un'alta percentuale di pazienti con infezioni da epatite B pregressa (87,3%) e cronica (42,1%) così come una grande percentuale di persone con infezioni da epatite C (31%), non avevano ancora avuto una diagnosi prima dello studio.
fonte: JAMA Oncology
L’associazione fra radiochirurgia e terapia ormonale raddoppia la sopravvivenza libera da progressione nei pazienti con tumore della prostata oligometastatico
Oltre 4mila casi l'anno, il 7% in fase precoce. Perrone,"resta una sfida"
La combinazione FTD/TPI più bevacizumab rappresenta un significativo progresso nel trattamento del mCRC refrattario migliorando il continuum of care dei pazienti con malattia in fase avanzata
AIGO, associazione italiana gastroenterologi ed endoscopisti ospedalieri, ha redatto un vademecum con preziosi consigli per prevenire uno dei tumori più diffusi nella popolazione italiana
Sono un antiepilettico e un farmaco per il colesterolo che insieme sono in grado di modificare la biologia del tumore e potenziare l'effetto della chemioterapia
Dal melanoma al seno. Da studiare il fenomeno della resistenza in certi pazienti
Ricercatori di IEO e dell’Università degli Studi di Milano scoprono come farmaci già in uso possono essere potenzialmente efficaci contro tumori con una diffusa anomalia genetica
I nuovi dati dello studio MARIPOSA, presentati alla World Conference on Lung Cancer 2024, hanno confermato una superiorità clinica a lungo termine della terapia amivantamab più lazertinib rispetto alla monoterapia con osimertinib
Commenti