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Una pillola contro i vermi intestinali nei bambini

Infettivologia Redazione DottNet | 25/06/2018 15:00

Masticabili e dal sapore gradevole, saranno distribuite dall'Oms

Morbide, masticabili e dal sapore gradevole: è la nuova formulazione pediatrica delle pastiglie a base di mebendazolo, che verranno distribuite dall'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ai bambini per eliminare i vermi intestinali, grazie alla donazione di un'azienda farmaceutica. "Adesso, un bambino di un anno o più grande, che ha difficoltà a ingoiare compresse solide, potrà facilmente mandarle giù. Possono essere masticate o ammorbidite con un po' d'acqua", precisa Antonio Montresor, a capo del programma Oms per eliminare le malattie trasmesse dai vermi del suolo.

  Inizialmente la formulazione pediatrica di queste pillole sarà limitata, ma andrà aumentando di pari passo con la produzione. La nuova formulazione è stata sviluppata da una multinazionale farmaceutica americana per venire incontro alle richieste dell'Oms di avere una versione di questo farmaco più adatta ai bambini.

Più di 1,5 miliardi di persone, pari al 24% della popolazione mondiale, sono infettati dai vermi elminti. Un'infezione molto comune nei paesi tropicali e sub-tropicali, con il maggior numero di casi nell'Africa Sub-sahariana, America, Cina e Asia orientale. Oltre 267 milioni di bambini in età prescolare vivono in aree dove questi vermi parassiti sono diffusi e servono trattamenti periodici per evitare le complicazioni associate. Dal 2010 più di 1 miliardo pastiglie di mebendazolo sono state donate e consegnate ai paesi che ne hanno fatto richiesta. L'Oms invita i paesi che hanno difficoltà a procurarsi le pastiglie contro i vermi intestinali, e vogliono programmare campagne di trattamento su larga scala nei bambini in questa fascia d'età nel 2019, a presentare le loro richieste per le pastiglie pediatriche entro il 31 agosto prossimo. I vermi intestinali sono trasmessi attraverso le loro microscopiche uova presenti nelle feci delle persone infette.  Nelle aree dove i servizi igienici sono scarsi, le uova espulse attraverso le feci umane contaminano infatti il suolo.

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