Può essere utilizzato solo se l’iscritto non risulti titolare di alcun trattamento pensionistico in nessuna delle gestioni interessate
L'Enpaf ha diffuso le istruzioni in merito al cumulo dei contributi per i farmacisti che ha così chiarito ai propri iscritti le modalità per congiungere i contributi non coincidenti con quelli versati presso le gestioni Inps per il raggiungimento di una pensione unica.
Il cumulo può essere utilizzato solo se l’iscritto non risulti titolare di alcun trattamento pensionistico in nessuna delle gestioni interessate e deve interessare la totalità delle gestioni e della contribuzione versata in queste. In questo modo l’interessato potrà ottenere una pensione unitaria determinata in tante quote quante sono le gestioni previdenziali coinvolte, ciascuna quota sarà versata e liquidata secondo le rispettive regole e retribuzioni di riferimento.
Per la pensione di vecchiaia Enpaf sono necessari 68 anni e 4 mesi con almeno 30 anni di contributi: quando il farmacista raggiunge questo ha diritto alla pensione di vecchiaia in cumulo comprensiva anche della quota a carico dell’Enpaf, mentre la quota Inps viene versata al raggiungimento dell’età pensionabile prevista dalla riforma Fornero (al momento 66 anni e 7 mesi).
La pensione anticipata dell’Enpaf, invece, si matura con 42 anni e sette mesi di contributi per gli uomini e 41 anni e 7 mesi di contributi per le donne.
La decisione, assunta dal Consiglio di amministrazione nella seduta del 27 marzo 2025, rappresenta un aumento significativo rispetto ai 255.000 euro stanziati lo scorso anno
In tutta Europa i farmacisti ospedalieri sono circa 25mila, con un'incidenza della popolazione professionale giovanile sempre maggiore
Il documento coinvolge circa 19mila farmacie private e 1.700 pubbliche, aggiorna il precedente Acn e integra le innovazioni normative che hanno trasformato il ruolo delle farmacie negli anni
Solo professionisti qualificati, come i TSLB, Biologi e Medici specialisti in patologia clinica, biochimica clinica e microbiologia clinica, possiedono le competenze necessarie per garantire referti affidabili
Se il medico o l’odontoiatra dipendente, a 65 anni di età, ha raggiunto il diritto alla pensione (cioè ha 42 anni e 10 mesi di anzianità contributiva più tre mesi di finestra se uomo e 41 anni e 10 mesi se donna), deve essere collocato a riposo
Quando ad essere accentrati sono periodi contributivi particolarmente lunghi, il costo può diventare importante e divenire un deterrente spesso insuperabile
L’integrazione, in Enpam, è curata dal Servizio Trattamento Giuridico e Fiscale delle Prestazioni, dell’Area della Previdenza.
Il cedolino è già disponibile, mentre i pagamenti partiranno a inizio mese
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