Novartis si è attivata con le autorità competenti italiane per far inserire in fascia H (farmaci utilizzati negli ospedali a carico del SSN) il suo farmaco Lucentis, sicuramente efficace e studiato appositamente per il trattamento della degenerazione maculare senile ma da molti medici oculisti criticato per l’eccessivo costo. La fiala per una iniezione intravitreale di Lucentis costa infatti 1.700 euro.
Tenuto conto che il protocollo del farmaco prevede spesso la necessità di trattamenti plurimi, talvolta anche oltre i 14 per occhio, ci si chiede se e come il SSN italiano potrà farsi carico di questo costo aggiuntivo e si teme che - visti i limiti di spesa sempre più bassi per le divisioni ospedaliere di oculistica - l’introduzione del Lucentis in fascia H possa produrre una penalizzazione nel trattamento di altre patologie, come ad esempio la cataratta e il glaucoma.
La difficoltà di accesso a questo farmaco da parte di un servizio sanitario pubblico è già stata affrontata in Gran Bretagna. Nel luglio scorso il NICE (National Institute for Health and Clinical Excellence) ha tentato di risolvere la questione ricorrendo a una soluzione molto drastica che ha visto però l’immediata levata di scudi di molte associazioni internazionali di pazienti e di oculisti, tra cui in prima fila la SOI, Società Oftalmologica Italiana. Il NICE aveva stabilito che potevano essere trattati gratuitamente con Lucentis solo i pazienti inglesi monocoli, cioè pazienti che avevano già perso l’uso di un occhio.
Lo rivela uno studio pubblicato sul British Medical Journal e condotto da Lingyi Liang, dello State Key Laboratory of Ophthalmology, Zhongshan Ophthalmic Center, presso la Sun Yat-sen University nel Guangdong in Cina
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