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Colesterolo, da Prato arriva uno studio sulle statine salvavita

Cardiologia Redazione DottNet | 12/11/2017 17:05

I valori di colesterolo e dei fattori di infiammazione dei pazienti sottoposti a statine ad alta potenza si sono ridotti marcatamente dopo un mese di terapia

Messo a punto dalla cardiologia dell'ospedale Santo Stefano di Prato uno studio sul ruolo delle statine ad alta potenza, farmaci impiegati per ridurre l'eccesso di colesterolo nel sangue, somministrate al momento della diagnosi ai pazienti ricoverati per sindrome coronarica acuta.    Il lavoro sarà presentato al congresso mondiale dell'American heart association, che si terrà Ad Anaheim, California, fino al 15 novembre prossimi. Secondo quanto spiegato in una nota dell'Asl centro, la novità dello studio, denominato 'Prato Acs 2', consiste nell'aver somministrato le statine ad alta potenza al momento della diagnosi e non alla dimissione del paziente.

"Lo studio - si spiega nella nota della Asl - ha dimostrato che l'uso precoce di statine ad alta potenza permette, già in fase intraospedaliera ed a breve termine, un significativo beneficio clinico che si esplica prevalentemente, attraverso la protezione della funzione renale". "I valori di colesterolo e dei fattori di infiammazione dei pazienti sottoposti a statine ad alta potenza - prosegue il comunicato - si sono ridotti marcatamente dopo un mese di terapia". Per circa il 30% dei pazienti tuttavia "l'obiettivo terapeutico auspicato è ancora distante. Proprio i pazienti compresi nella percentuale del 30% saranno i possibili candidati all'impiego delle nuove molecole (antilipidici, antinfiammatori), oggi studiate dai più grandi centri di ricerca mondiali".

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