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Studio italiano, terapia a Rna riduce colesterolo Ldl di oltre 60

Cardiologia Redazione DottNet | 13/01/2025 14:04

Con 83% pazienti a target terapeutico si conferma efficacia di 2 iniezioni l’anno di inclisiran

Segna un’importante conferma sul trattamento dell'ipercolesterolemia, lo studio italiano pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica ‘Journal of the American College of Cardiology’ (Jacc). Con la riduzione di oltre il 60% colesterolo Ldl (Ldl-C) e l’83% dei pazienti in target terapeutico si rafforzano le evidenze sull'efficacia e la sicurezza di inclisiran, il farmaco basato sulla tecnologia dell'Rna interferente (siRna) somministrato due volte l’anno per ridurre i livelli di Ldl-C.

Lo studio, denominato Cholinet (CHOLesterol Italian inclisiran NETwork) e condotto in Italia tra novembre 2022 e febbraio 2024 - si legge in una nota diffusa da Novartis - rappresenta il più grande registro di dati (Real World Evidence) nel mondo mai realizzato su inclisiran. Il gruppo di ricerca, guidato da Pasquale Perrone Filardi, presidente della Società italiana di cardiologia, ha coinvolto 659 pazienti, con età media di 63 anni ad alto rischio cardiovascolare, di 31 centri italiani.

Il trattamento a 9 mesi con inclisiran ha ridotto i valori del colesterolo Ldl del 61,2%, raggiungendo il target terapeutico in oltre l’80% dei pazienti e, il 94% dei trattati, ha raggiunto il target di 70 mg/dl, con l’aderenza più alta mai registrata (96% a 9 mesi). "Questo risultato – commenta Filardi – rappresenta un progresso significativo, non solo in ambito medico, ma anche nella qualità di vita di migliaia di pazienti, che ora possono beneficiare di un trattamento più efficace e meno impegnativo. Gran parte di questo successo si deve alla rara comparsa di effetti collaterali rispetto alle statine e alla comodità della terapia, che richiede soltanto due iniezioni sottocutanee all’anno anziché l’assunzione quotidiana di una pillola".

I pazienti hanno mostrato una riduzione media del Ldl-C, rispettivamente del 51% a 3 mesi e del 56% a 9 mesi. A 3 mesi, inoltre, il 57% di quelli a rischio molto elevato ha raggiunto valori inferiori a 55 mg/dL e il 69% è arrivato a meno di 70 mg/dL. Queste percentuali sono aumentate rispettivamente al 67% e all'80% a 9 mesi. Inoltre, nei pazienti in terapia combinata con statine ed ezetimibe, i risultati sono stati ancora più promettenti, con riduzioni maggiori del Ldl-C rispetto alla monoterapia. "Siamo orgogliosi di aver contribuito a questo studio - aggiunge Filardi - che dimostra come la ricerca italiana possa fare la differenza nella pratica clinica quotidiana. Questi risultati rappresentano un importante passo avanti nella gestione del colesterolo Ldl nei pazienti ad alto rischio cardiovascolare".

Inclisiran è un farmaco innovativo che utilizza la tecnologia dell'Rna interferente (siRna) per ridurre i livelli di Ldld-C nel sangue. È prescrivibile dallo specialista e la sua somministrazione viene effettuata da un operatore sanitario tramite iniezione sottocutanea, 2 volte l'anno, offrendo un'opzione terapeutica per i pazienti ad alto rischio cardiovascolare. Il farmaco è approvato in quasi 100 Paesi, tra cui Stati Uniti, Unione Europea, Giappone e Cina. Novartis ha ottenuto i diritti globali per lo sviluppo, la produzione e la commercializzazione di inclisiran nell’ambito di un accordo di licenza e collaborazione con Alnylam Pharmaceuticals, azienda leader nelle terapie Rna-i.

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