In un caso su 5 sono coinvolti pazienti con Hiv o epatite
Ogni anno in Italia ci sono 100mila punture accidentali o tagli pericolosi in ospedale, che espongono il personale a infezione. Lo hanno affermato gli esperti durante il convegno organizzato dall'European Biosafety Network. Nel dettaglio sono circa 130.000 gli incidenti occupazionali a rischio biologico negli operatori sanitari: il 75%, cioè quasi 100.000 esposizioni, è rappresentato da punture accidentali con aghi e lesioni da taglienti e il 25% da contaminazioni mucose e cutanee con sangue e altri liquidi biologici. Un incidente su 5 di quelli notificati nel nostro Paese si verifica con un paziente "fonte" portatore di epatite B, epatite C o HIV.
"L'Italia ha una eccellente legislazione sulla sicurezza del lavoro - spiega Gabriella De Carli, infettivologa dell'Istituto Nazionale per le Malattie Infettive "Lazzaro Spallanzani"(IRCCS) - tuttavia per quanto attiene l'adozione dei dispositivi di sicurezza, che dovrebbero andare a sostituire gli strumenti che l'operatore usa quotidianamente per svolgere il suo lavoro e che lo mettono a rischio di infezioni, molto deve essere ancora fatto". In occasione dell'evento sono stati presentati per la prima volta i risultati dell'Osservatorio Italiano 2017 sulla Sicurezza di Taglienti e Pungenti per gli operatori sanitari. Per quanto riguarda la manipolazione di aghi e taglienti i dati emersi dall'Osservatorio evidenziano alcune criticità: due infermieri su tre ammettono di mettere in pratica almeno un comportamento che li mette a rischio di incidenti per puntura o taglio (66%); un terzo degli infermieri (32%) reincappuccia gli aghi usati, manovra esplicitamente proibita dal 1990 e ulteriormente ribadita nella nuova legislazione. Anche lo smaltimento dei dispositivi contaminati nel 40% dei casi avviene in contenitori impropri.
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