Lo evidenzia uno studio dell'Hebrew SeniorLife's Institute for Aging Research, negli Usa, pubblicato sulla rivista Journal of Bone and Mineral Research
Il diabete 2 può rendere gli anziani più soggetti a fratture rispetto ai coetanei, nonostante tendano ad avere una densità ossea normale o anche superiore. Accade perché hanno dei deficit nell'osso corticale, la densità esterna dell'osso che forma uno strato protettivo intorno alla cavità interna. A evidenziarlo è uno studio dell'Hebrew SeniorLife's Institute for Aging Research, negli Usa, pubblicato sulla rivista Journal of Bone and Mineral Research. Gli studiosi hanno preso in esame oltre 1000 persone per tre anni nell'ambito di uno studio denominato Framingham Study, sui fattori di rischio cardio-vascolari.
Scansioni ad alta risoluzione hanno consentito ai ricercatori di determinare che molti anziani con diabete avevano una debolezza specifica che riguardava la microarchitettura ossea corticale e che non poteva essere misurata mediante i test standard della densità ossea.
fonte: ansa
Candido: "I dati degli Annali Amd rilevano che solo il 56% delle persone con diabete di tipo 2 raggiunge un valore di emoglobina glicata sotto il 7%, che è il primo grande obiettivo target nel controllo glicemico"
Villa: "Tirzepatide non solo migliora la glicemia, ma supporta anche la perdita di peso, un fattore chiave nella gestione della malattia, rispondendo a un bisogno clinico ancora insoddisfatto"
Tre anni di trattamento con tirzepatide hanno determinato una riduzione di peso sostanziale e duratura e un rischio notevolmente inferiore di progressione verso il diabete di tipo 2
I risultati, pubblicati su The BMJ, aprono nuove prospettive per la gestione e il controllo della malattia
Si tratta di un nuovo farmaco per conservare la funzione beta internazionale: è la ricerca Fabulinus, e quello del pediatrico fiorentino è l'unico centro italiano attivo coinvolto
Soprattutto se rossa e lavorata, analisi su 2 milioni di persone
Con il nuovo sensore FreeStyle Libre 2 Plus le persone possono visualizzare il proprio glucosio con una rapida occhiata al cellulare e prendere decisioni appropriate ora con un’accuratezza migliorata (8,2%) e indicato per l’uso dai 2 anni in su
In Italia, secondo le proiezioni Istat, se proseguisse il trend in crescita degli ultimi decenni, nel 2040 il dieci per cento della popolazione avrà il diabete
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