A Firenze caso gemello di Ivrea: tumore benigno al nervo acustico. Pronta la class action del Codacons
Stare attaccati al telefono per troppe ore è dannoso alla salute. Dopo il tribunale di Ivrea, anche quello di Firenze, ha riconosciuto il collegamento tra l'uso del telefono cellulare e l'insorgere della malattia, una forma di tumore benigno al nervo acustico. Si tratta della seconda sentenza nel giro di pochi giorni con la quale l'Inail viene condannato a corrispondere una rendita professionale ad un lavoratore per inabilità permanente nella misura del 16%. A raccontare il caso fiorentino è l'avvocato Paolo Maresca, che con il suo collega Dario Zangara, dello studio legale Bonafede, ha seguito il ricorso del lavoratore, un addetto alle vendite.
Il Tribunale di Firenze, sezione lavoro, ha condannato l'Inail, proprio come nel caso di Ivrea, ha spiegato l'avvocato Maresca, a corrispondere una rendita da malattia professionale ad un addetto alle vendite che per motivi di lavoro ha trascorso, per oltre 10 anni, 2-3 ore al giorno al telefono.
Dopo le ultime sentenze dei Tribunali di Firenze e di Ivrea che hanno accertato la risarcibilità dei danni sanitari prodotti dai telefonini, il Codacons lancia oggi una mega class action in Italia in difesa dei possessori di cellulari e di chi utilizza il telefonino per lavoro contro i produttori dei telefonini (Apple e Samsung in testa) e la stessa Inail in quanto ente competente per le malattie professionali dei lavoratori. L'associazione presenterà anche un nuovo ricorso al Tar del Lazio chiedendo di obbligare Ministero della salute e Ministero dello sviluppo economico ad inserire sui cellulari avvertenze circa i rischi per la salute, al pari di quanto avviene con le sigarette. "La giurisprudenza italiana ha oramai segnato la strada riconoscendo un modo incontrovertibile il nesso di causalità tra malattie come i tumori e utilizzo dei telefoni cellulari - spiega il presidente Carlo Rienzi - Ciò apre la strada ad una azione risarcitoria collettiva in favore non solo di chi, in relazione all'attività lavorativa svolta, fa uso del cellulare per un tempo complessivo pari ad almeno due ore al giorno, ma anche di chi semplicemente possiede un telefonino, per le mancate informazioni rese circa i rischi sul fronte della salute. Alla base dell'azione legale, infatti, vi sono gli evidenti pericoli sanitari corsi dagli utenti e certificati dai tribunali italiani, che giustificano ora le richieste risarcitorie nelle aule di giustizia".
Sono ormai abbastanza numerosi, anche fra i medici e gli odontoiatri, i casi in cui, al momento della morte del professionista, il diritto alla pensione a superstiti venga attribuito ad un suo nipote, anche in presenza di genitori viventi.
A partire dal 2027 la Ragioneria reputa possibile un aumento di tre mesi dei requisiti necessari per il pensionamento, sia di vecchiaia sia anticipato
Con uso tempestivo +50-70% di sopravvivenza ad arresto cardiaco
Nel 2027-2028 i requisiti per la pensione dovrebbero aumentare di tre mesi: l’età richiesta per la pensione di vecchiaia passerebbe a 67 anni e 3 mesi
Se il medico o l’odontoiatra dipendente, a 65 anni di età, ha raggiunto il diritto alla pensione (cioè ha 42 anni e 10 mesi di anzianità contributiva più tre mesi di finestra se uomo e 41 anni e 10 mesi se donna), deve essere collocato a riposo
Quando ad essere accentrati sono periodi contributivi particolarmente lunghi, il costo può diventare importante e divenire un deterrente spesso insuperabile
L’integrazione, in Enpam, è curata dal Servizio Trattamento Giuridico e Fiscale delle Prestazioni, dell’Area della Previdenza.
Il cedolino è già disponibile, mentre i pagamenti partiranno a inizio mese
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