Secondo uno studio Usa c'è anche l'insufficienza epatica. Dati da non ignorare
I superfarmaci arrivati negli ultimi anni in grado di curare l'epatite C possono avere dei gravi effetti collaterali, inclusa l'insufficienza epatica. E' la conclusione di uno studio dell'Institute for Safe Medication Practices, organizzazione no profit che studia la sicurezza sui farmaci, pubblicato sul suo sito e segnalato dal New York Times.
Anche se si tratta di piccoli numeri e i dati non sono conclusivi, secondo gli esperti non vanno ignorati. L'indagine ha preso in esame 9 farmaci antivirali, presentati come un grande progresso per il maggior tasso di cura (in 12 settimane per molti pazienti) e i minori effetti collaterali, e i dati raccolti dalla Food and Drug Administration (Fda), l'agenzia Usa che regola i farmaci.
Se la colpa sia dei farmaci non si sa: i problemi sono stati rilevati dai medici che avevano dei dubbi sui medicinali, ma non c'è una prova di causa-effetto. Lo scorso ottobre l'Fda aveva identificato i primi importanti problemi di sicurezza causati dai 9 antivirali per l'epatite C. In 24 pazienti, i farmaci hanno eliminato l'epatite C, ma riattivato l'infezione da epatite B che era rimasta dormiente. Due di questi sono morti e uno ha avuto bisogno di un trapianto di fegato. Dati che hanno spinto a inserire sulla confezione del farmaco un avvertimento per invitare i medici a monitorare l'epatite B in tutti i pazienti in cura per l'epatite C. E' inoltre importante, al momento di prescrivere i nuovi farmaci, verificare prima la funzionalità del fegato.
Fonte: Institute for Safe Medication Practices, ansa, NYT
L’approvazione Europea è supportata dai risultati dello studio clinico di Fase 3 SELECT GCA che ha dimostrato che i pazienti trattati con upadacitinib hanno raggiunto l’endpoint primario della remissione sostenuta e importanti endpoint secondari
Talquetamab è la prima immunoterapia per il trattamento del mieloma multiplo che abbia come target il GPRC5D (G-protein coupled receptor family C group 5 member D)
L'ospedale Santa Croce di Fano ha effettuato con successo l'impianto di un dispositivo per l'infusione sottocutanea continua di Levodopa in due pazienti affetti dalla patologia
A rischio il settore dei farmaci generici-equivalenti e biosimilari
Via libera da Aifa, riduce i sintomi intestinali senza l'uso di steroidi
Lo studio sperimentale di fase III è stata la più ampia sperimentazione sulla fibrosi polmonare idiopatica (IPF) ad oggi mai condotta, in corso presso circa 400 centri e in oltre 30 Paesi
Lo rivela la prima analisi globale sull'argomento pubblicata sulla rivista The Lancet e condotta dal Global Research on Antimicrobial Resistance (Gram) Project
La dose giornaliera del farmaco contro il diabete ha preservato la cognizione e ritardato il declino di alcuni tessuti
Commenti