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Vaccinare senza ago con Nanopatch

Infettivologia Fiammetta Trallo | 08/09/2015 16:25

Centosessant’anni di differenza dalla siringa di Pravaz e Wood al Nanopatch di Kendall.

L’invenzione del sottile ago d’argento montato su un corpo cilindrico cavo per effettuare prelievi organici e iniettare medicinali cambiò il modo di fare medico.

Nanopatch è, in sintesi, un cerotto vaccinale senza ago, più sicuro, più economico e più stabile nel tempo. Ne è fermamente convinto il suo ideatore, l’Ingegnere biomedico australiano Mark Kendall, che nel 2012 si è aggiudicato il primo premio del Rolex Award for Enterprice ottenendo un finanziamento per il progetto di vaccinazione contro l’HPV mediante Nanopatch in Papua Nuova Guinea, uno dei Paesi in via di sviluppo con molte delle principali barriere che limitano la diffusione dei vaccini alle popolazioni più disagiate.

Oltre il papillomavirus, Kendall vede malattie come l'influenza, la malaria, il virus del Nilo occidentale, l'herpes, chickungunya e anche l'HIV come bersagli promettenti.

Il Nanopatch è piccolo come un quarto di un francobollo e costa meno di un dollaro. È un quadratino di materiale plastico che sulla superficie inferiore presenta circa 4mila invisibili protuberanze che vengono rivestite a secco con il vaccino e come una sorta di microaghetti rilasciano gli antigeni piuttosto rapidamente, in meno di un minuto, stimolando il sistema immunitario della pelle.

L’applicazione può essere fatta con la semplice pressione di un dito o con un dispositivo molto semplice azionato a molla che si potrebbe chiamare “dito sofisticato”.

Il Nanopatch viene prodotto con una tecnica chiamata incisione profonda con ioni reattivi che viene dall'industria dei semiconduttori, pertanto è a basso costo e può essere riprodotta su vasta scala come i chip di un qualsiasi device.

I dati delle risposte immunitarie generate con un Nanopatch confrontati con quelli ottenuti con ago e siringa in muscolo sono sovrapponibili, con la differenza che la dose vaccinale erogata dal Nanopatch è un centesimo di quella erogata con un vaccino tradizionale il cui costo può scendere a 10 centesimi dai circa 10 dollari attuali.

A ciò se aggiungiamo il basso costo di produzione dell’applicatore e che vaccinare con Nanopatch può essere eseguito anche da personale sanitario non medico, la spesa sanitaria per grandi vaccinazioni di massa diventerebbe realmente fattibile per ottenere quel getting to zero indispensabile per debellare le infezioni pandemiche.

Evitare gli aghi per vaccinare convincerebbe anche quel 20% di popolazione mondiale che rifiuta i vaccini per la fobia dell’ago. Zero dolore e nessuna possibile infezione per carenza di igiene. L'OMS denuncia circa 1,3 milioni di morti l'anno a causa di contaminazioni incrociate dovute a lesioni causate dall'inserimento dell'ago.

Un altro limite del sistema vaccinale attuale che potrebbe essere superato con Nanopatch è la conservazione del vaccino, dalla produzione alla distribuzione e all’utilizzo, alle temperature necessarie per mantenere stabilità ed efficacia. Come è noto i vaccini possono degenerare se è troppo caldo ma anche se è troppo freddo.

Secondo l'OMS in Africa, circa la metà dei vaccini utilizzati possono essere non funzionanti correttamente se la catena del freddo è decaduta. Elevate temperature, umidità e mancanza di frigoriferi sono problemi logistici a volte di difficile risoluzione. Il problema è legato ad ago-siringa perché il vaccino è in forma liquida e in quanto tale ha bisogno di refrigerazione. I vaccini con Nanopatch sono asciutti e pertanto non hanno bisogno di essere refrigerati.

Kendall e il suo staff hanno dimostrato che in questa formulazione è possibile conservare i vaccini a 23° Celsius per più di un anno senza alcuna perdita di attività.

L’interesse per l’argomento è alla ribalta in questi giorni per l’articolo pubblicato sul numero di settembre del mensile «Arbiter» e ripreso come notizia da diversi quotidiani nazionali.

“Contenuto a carattere medico o sanitario proveniente da una esperienza personale dell’utente”

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