Intrappola il fattore di crescita endovascolare (VEGF) immobilizzandone i recettori e in questo modo ferma e fa regredire la Degenerazione maculare retinica (DMS) nella sua forma essudativa. Si chiama aflibercept ed e' un nuovo farmaco che va a incrementare l'armamentario disponibile dall' oculista per la terapia intravitreale di questa malattia, facendo anche risparmiare il servizio sanitario.
La degenerazione maculare - spiega Francesco Maria Bandello, direttore della Clinica oculistica del San Raffaele di Milano - si presenta con due forme: quella secca, in cui la macula (che e' la zona centrale della retina) si consuma negli anni fino a dissolversi e causa danni alla vista soprattutto nelle persone anziane; quella umida, essudativa, in cui la macula viene infiltrata dai vasi sanguigni penetrati dalla zona sottostante (coroide) e puo' colpire all'improvviso. La Dms interessa il 35% degli ultrasettantenni: per il 75% si presenta nella forma secca, per il 25% nella forma umida, piu' grave. Negli ultimi anni il trattamento della DMS umida ha trovato successo con iniezioni intravitreali di farmaci a base di anticorpi monoclonali (gia' usati nelle terapie antitumorali) capaci di inibire la crescita dei vasi nella macula. Aflibercept non e' un anticorpo monoclonale e agisce con un meccanismo nuovo: si tratta di un 'recettore esca' costituito da una proteina che riesce a intrappolare la molecola VEGF trattenendola fra le sue due estremita', come tra le chele di un astice, e immobilizzandone cosi' i recettori.
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Fonte: San Raffaele
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