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Il percorso diagnostico dell’Alzheimer

Redazione DottNet | 29/01/2025 16:43

La diagnosi precoce della malattia di Alzheimer (AD) si sta evolvendo grazie a tecniche di analisi avanzate, come la rachicentesi, che consente il prelievo di liquido cerebrospinale per il dosaggio di biomarcatori chiave, come la beta-amiloide e la tau-fosforilata. La presenza di amiloidosi (A+) e taupatia (T+) nel liquido cerebrospinale è cruciale per una diagnosi biologica accurata di AD, che può essere associata ai vari stadi clinici della malattia. Anche il ruolo del medico di base è centrale in questa fase, sia per rilevare iniziali deficit cognitivi, sia per avviare un iter diagnostico appropriato, che prevede esami di screening, neuroimaging e il successivo invio a centri specialistici. La malattia di Alzheimer, distinta dal concetto generico di demenza senile, può insorgere anche in età relativamente giovane, con l’invecchiamento che rappresenta il principale fattore di rischio. Tuttavia, la fragilità non dipende dall’età ma dalla gravità della patologia, evidenziando la necessità di un approccio proattivo e personalizzato per identificare e gestire i pazienti vulnerabili in ogni fase della malattia.

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