La ricerca sull'Alzheimer si concentra sulla prevenzione e sull'identificazione precoce della malattia attraverso il riconoscimento dei processi neurobiologici chiave, come l'amiloidosi e la taupatia. L'obiettivo è intervenire nella fase preclinica per bloccare la progressione, ottimizzando le terapie esistenti e sviluppandone di nuove. Particolare attenzione è rivolta all'individuazione dei soggetti che possano beneficiare maggiormente delle terapie specifiche già disponibili nei centri specialistici, come quelle mirate a bloccare l'amiloidosi. Parallelamente, la ricerca punta a massimizzare l'efficacia dei trattamenti identificando il target di popolazione ideale e sviluppando nuove strategie farmacologiche capaci di agire su più fronti, inclusa l'infiammazione, per contrastare i fattori amplificativi della neurodegenerazione. Infine, uno stile di vita sano e l'identificazione dei fattori di rischio genetici rimangono strumenti cruciali per ritardare l'insorgenza della malattia, accanto alla diagnosi tempestiva anche delle varianti atipiche, possibile grazie all'analisi liquorale.