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Aifa, i farmaci di fascia C solo in farmacia. Vendite online solo alle “vere” strutture

Farmacia Redazione DottNet | 12/11/2011 15:17

No alla vendita dei farmaci di fascia C, quelli con prescrizione del medico ma a carico del cittadino, fuori dalle farmacie e no alle farmacie online, se non come estensione di quelle gia' presenti sul territorio. E' questa la posizione, netta, dell'Agenzia Italiana del Farmaco, sostenuta sia da Guido Rasi, gia' direttore dell'Agenzia e ora a capo dell'Ema, l'Agenzia europea dei medicinali, che da da Luca Pani, nuovo direttore Generale dell'Aifa (formalmente l'incarico parte dal 16 novembre).

"L'Aifa si mette completamente di traverso di fronte alla possibilita' di vendere i farmaci di fascia di C al di fuori delle farmacie - ha spiegato Rasi intervenendo ad un incontro sull'utilizzo di psicofarmaci al Nobile Collegio Chimico Farmaceutico - perche' se riconosciamo il valore e il lavoro del farmacista non si capisce perche' dovremmo fare una scelta di questo tipo". Inoltre, ha aggiunto Rasi, "ci sono delle regole precise di conservazione, il farmaco in fascia C non e' un farmaco di banco, puo' dover essere conservato, puo' essere stoccato in determinati modi e puo' dover avere delle avvertenze. Dunque ritengo che deve stare in farmacia e non nelle parafarmacie". Stessa linea, a dimostrazione di una continuita' di intenti, per Luca Pani, secondo cui "se c'e' una prescrizione medica il farmaco deve rimanere in farmacia".

Riguardo invece al tema delle farmacie online, ha aggiunto Rasi, "l'Europa ha deciso che ci saranno e quindi noi ci adeguiamo, ma certo si dovra' aumentare il livello di controllo e sorveglianza per distinguere quelle vere da quelle false e questo e' lavoro aggiuntivo di cui non avevamo tanto bisogno. In ogni caso sono assolutamente contrario, non alla vendita online della farmacia sul territorio, ma all'esistenza della farmacia virtuale, ovvero solo online". "Sono d'accordo sul fatto che le farmacie vere possano vendere online, su questo non siamo contrari - ha concluso Luca Pani, neo direttore Generale Aifa - ma credo che le farmacie legali online siano meno dell'1%".
"E' importante che chi ha la responsabilita' di vigilare sulla sicurezza, la qualita' e l'efficacia del farmaco, come i vertici dell'Agenzia italiana del farmaco (Aifa) e Agenzia europea per i farmaci (Ema), si siano pronunciati contro la possibilita' che farmaci soggetti a prescrizione possano uscire dal circuito del servizio farmaceutico ed essere distribuiti negli esercizi commerciali". Lo afferma il presidente della Federazione degli Ordini dei Farmacisti (Fofi), Andrea Mandelli, commentando le dichiarazioni di Guido Rasi, gia' direttore dell'Aifa e ora a capo dell'Ema, e di Luca Pani, nuovo direttore Generale dell'Aifa, in merito alle ipotesi di liberalizzazione dei farmaci di Fascia C (a carico dell'utente). "La Federazione ha sempre sostenuto che attuare una misura di questo genere avrebbe posto l'Italia fuori dall'Europa; - aggiunge Mandelli - creare un circuito parallelo a quello delle farmacie convenzionate con il Servizio sanitario nazionale significherebbe infatti diminuire il monitoraggio del consumo dei medicinali e depotenziare il servizio pubblico nel momento in cui le farmacie si stanno organizzando per offrire sempre maggiori prestazioni ai cittadini".

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