Borse sotto gli occhi addio. In soli 15 minuti, il tempo di una pausa caffè, e con un “investimento” base di 300 euro. Promette di cancellare le occhiaie, inestetismo dovuto all'età e alla stanchezza e lamentato da 9 italiani su 10, un nuovo trattamento mininvasivo a base di acido ialuronico.
Una terapia senza bisturi descritta da Patrizia Gilardino, chirurgo plastico milanese della Società italiana di chirurgia plastica, ricostruttiva ed estetica (Sicpre). Solitamente utilizzato nel riempimento delle labbra, per cancellare le rughe della fronte o le cosiddette 'zampe di gallina', l'acido ialuronico diventa ora anche un alleato anti-occhiaie. "E' un trattamento piuttosto recente che dà buoni risultati - assicura Gilardino - E' decisamente poco conosciuto - precisa - ma può rispondere concretamente alle sempre maggiori richieste di cancellare uno dei principali segni dell'età dal volto".
L'intervento è semplice, aggiunge la specialista. "Grazie all'uso dell'acido ialuronico, è possibile riempire le occhiaie infossate togliendo sia la parte cadente di cute sia l'effetto 'nero' sotto agli occhi. Quest'ultimo, infatti, è dovuto per lo più dall'incidenza della luce sull'avvallamento che si è creato sul volto". I risultati sembrano garantiti e non ci sono controindicazioni, se non i casi particolari. Innanzitutto "viene utilizzata una sostanza naturale, che è già presente nel nostro corpo", puntualizza Gilardino. In secondo luogo, "gli effetti hanno una maggiore durata rispetto ai trattamenti su labbra e fronte, perché la zona interessata ha una bassa motilità".
Negli adolescenti la dermatite atopica è associata a un notevole carico psicologico: maggiore vulnerabilità, rabbia, ansia e insicurezza
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Lo indica lo studio pubblicato sulla rivista Jama Dermatology e condotto presso l'Università di San Francisco su due ampi campioni di individui
L’assunzione del principio attivo Baricitinib, il primo approvato nel 2022 per i pazienti adulti con alopecia areata grave si è dimostrata ancora più efficace sui pazienti curati nella vita reale rispetto a quelli trattati negli studi registrativi
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