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Lotta al dolore, arriva un nuovo farmaco globale a base di tapentadolo

Farmaci Redazione DottNet | 20/09/2011 18:52

Nella lotta alle infezioni, gli antibiotici ad ampio spettro non guardano in faccia a nessuno: qualunque sia il batterio coinvolto i farmaci lo eliminano in breve tempo. Cosa diversa e' per il dolore. A soffrire di dolore cronico sono circa 15 milioni di italiani, per le cause piu' svariate: osteoporosi, emicrania, artrosi, lombosciatalgia, a cui si aggiungono tutti coloro che hanno un dolore oncologico. Trattare il dolore, pero', non e' cosi' semplice: per duemila anni il 'soffrire' e' stato considerato un sintomo, e solo da dieci lo si e' definito una vera e propria malattia da trattare adeguatamente.

E anche la scelta del farmaco adatto puo' essere un difficile percorso. Combatte il dolore moderato e severo, indipendentemente dal fatto che la sua origine sia un tumore, una neuropatia o un forte mal di schiena e' la nuova sfida e un farmaci, gia' utilizzato in altri quattro Paesi europei, sara' disponibile in Italia da ottobre (il ). In Italia e' stata approvata nel 2010 la legge 38, che ha rivoluzionato i diritti dei pazienti con dolore cronico e ha catapultato il Paese (almeno sulla carta) dall'essere un fanalino di coda al candidarsi a una delle Nazioni con la legislazione piu' avanzata al mondo. Rimangono pero' da combattere alcuni aspetti: uno su tutti la resistenza dei medici a prescrivere oppioidi, molto efficaci ma gravati da diversi effetti collaterali come nausea, vomito, stipsi e problemi sessuali.

Il medicinale di nuova generazione (che utilizza la molecola a base di tapentadolo) combina due meccanismi in uno: per meta' si comporta come gli altri oppioidi, e per l'altra meta' e' capace di potenziare la naturale attivita' anti-dolore del nostro corpo. Grazie a questa doppia azione ''il farmaco puo' agire su un ampio spettro di dolori - spiega Pierluigi Canonico, presidente della Societa' italiana di farmacologia - come quello neuropatico (il piu' difficile da trattare), quelli acuti e cronici, o quelli di natura oncologica.

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