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Mnfl, cambiare il contratto dei farmacisti collaboratori. Sì della Fofi

Farmacia Redazione DottNet | 21/04/2011 20:09

"In coerenza con la richiesta di un nuovo ruolo sanitario della farmacia italiana", il Movimento nazionale liberi farmacisti (Mnlf) propone di "spostare l'attuale contratto di lavoro dal settore commercio a quello sanitario equipollente per le strutture private come accade per altre figure professionali come quella dei medici". E' la nuova sfida di Mnlf che avvia una raccolta firme tra i dipendenti e che sottolinea come "il contratto nazionale del commercio applicato ai dipendenti laureati che operano nella farmacia privata sia in completa dissonanza con la richiesta di un nuovo ruolo sanitario del presidio e in palese contraddizione con i compiti che ogni giorno questi professionisti sono chiamati a compiere".

 

 La raccolta di firme, che saràpoi inviata ai ministri del Lavoro della Salute, "prende spunto - si legge in una nota - dall'articolo 36 della Costituzione che recita: 'ogni lavoratore abbia diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualitàdel suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a se' e alla famiglia un'esistenza libera e dignitosa", ma anche al fatto che il contratto di lavoro debba essere subordinato al rispetto dell'effettiva attivitàlavorativa esercitata attraverso l'individuazione delle mansioni primarie caratterizzanti ed effettivamente esplicate".Quello lanciato dal Mnlf èun 'guanto di sfida', che "nel chiedere ai colleghi di uscire allo scoperto e d'esprimere la volontàdi cambiamento mette alla prova i vertici della categoria sulla 'coerenza' rispetto al nuovo ruolo rivendicato". Secondo il movimento, "non vi potràessere alcuna investitura sanitaria della farmacia italiana sino a quando non verràrisolta la contraddizione palese dell'applicazione del contratto di lavoro ai propri dipendenti nel settore del commercio. L'accettazione o meno della modifica del contratto per i dipendenti di farmacia privata saràla cartina tornasole rispetto alla reale possibilitàdi una nuova vocazione sanitaria per la farmacia italiana, al contrario riveleràcome tutta la campagna dedicata alla farmacia dei servizi sia stata solo ed unicamente una colossale operazione di maquillage". "Abbiamo accolto con grande soddisfazione le dichiarazioni del Movimento nazionale liberi farmacisti a proposito del contratto di lavoro da applicare ai colleghi che esercitano come collaboratore di farmacia". Lo dice il segretario della Federazione degli Ordini dei farmacisti italiani (Fofi), Maurizio Pace, che ricorda: "E' uno dei 10 punti programmatici che la Federazione aveva votato all'unanimitànel Consiglio nazionale del giugno 2009". Nella visione federale, spiega Pace, questo èun tassello fondamentale dell'azione a sostegno del ruolo professionale del farmacista che opera sul territorio, che si inserisce nell'azione a supporto dello sviluppo della farmacia come presidio del Servizio sanitario. La pronuncia del Consiglio nazionale, peraltro, èandata a intercettare le istanze degli iscritti: "Nell'Ordine che presiedo, quello di Agrigento, avevamo giàorganizzato una raccolta di firme per sensibilizzare le organizzazioni sindacali dei collaboratori alla necessitàche i farmacisti uscissero dal contratto del commercio per passare a una modalitàche ne valorizzasse il ruolo di professionisti sanitari. E l'esempio di Agrigento èstato seguito da molti altri Ordini provinciali". Se nel futuro della farmacia di comunità c'èanche la remunerazione dell'atto professionale, sulla scorta di quanto sta accadendo in Europa, "èevidente che anche l'inquadramento dei farmacisti collaboratori dovràconoscere un'analoga evoluzione, non soltanto in termini di inquadramento, ma anche di progressione di carriera e di assunzioni di responsabilità. Come abbiamo sempre ripetuto in tutte le occasioni - conclude Pace - la Federazione èsempre pronta al confronto per costruire un consenso generale attorno allo sforzo per esaltare il ruolo del farmacista anche a maggiore tutela della salute del cittadino".

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