Scienziati australiani hanno scoperto la presenza di cellule staminali all'interno dei nostri denti che potrebbero essere sfruttate per permettere che all'organo di autoripararsi o anche di ricrescere. Le cellule staminali dentali, nel corso degli studi condotti dal biologo Stan Gronthos, del Royal Adelaide Hospital's Hanson Institute, sono state isolate, raccolte e conservate in azoto liquido, pronte per essere usare per riparare i denti danneggiati, malati o interessati da riparazioni odontoiatriche. Gronthos precisa che il dente è un organo complesso ed ha molti tessuti connessi ad esso, circostanza che richiede lunghi studi prima di arrivare a sperimentare la crescita di un dente vivente in un animale. Al momento, la tecnologia è nella fase in cui è possibile probabilmente riparare parti di dente danneggiate.
La nuova tecnologia per ora non ci farà dire addio al trapano del dentista, che sarà ancora importante per i piccoli difetti dei denti che necessitano di una riparazione, ma sarà molto utile nel caso in cui un dente nell'adulto sia andato perso, consentendo di sostituirlo senza dovere utilizzare protesi e impianti come accade attualmente. Per ora, precisano gli studiosi, non servirà a nulla conservare i denti di adulti o di bambini non esistendo, al momento, la tecnologia per conservare i denti per un periodo di tempo lungo, ma per il futuro potrebbero esserci possibilità di sfruttarli. Secondo Gronthos le cellule staminali dentarie offrono vantaggi rispetto alle cellule staminali embrionali nella terapia perché, una volta trapiantate, presentano un rischio inferiore di svilupparsi in modo incontrollato dando origine a tumori.
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