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In Italia qualsiasi medico laureato può fare interventi estetici. Occorre introdurre obbligo specializzazione

Dermatologia | 14/06/2010 15:18

Introdurre l'obbligo della specializzazione universitaria o in alternativa creare una scuola di chirurgia estetica riconosciuta e guidata da chirurghi plastici, per risolvere il problema dei 'falsi specialisti' e dei pericolosi interventi 'low cost' molto diffusi in Italia. Sono i suggerimenti di Nicolò Scuderi, direttore della cattedra di Chirurgia plastica, ricostruttiva ed estetica dell'università La Sapienza di Roma, e di Marco Gasparotti, specialista in Chirugia plastica, ricostruttiva ed estetica, intervenuti al convegno 'Chirurgia plastica: tra etica ed estetica' organizzato oggi nella Capitale.

"Attualmente - ha ricordato Scuderi - in Italia chi si laurea in medicina può fare tutto, in teoria anche i trapianti. E' richiesto l'obbligo di specializzazione solo per gli anestesisti e i radiologi. E c'è da dire che, se una persona volesse fare soldi facili, non si metterebbe di certo a fare anestesie o radiografie. Questi individui scelgono più spesso la chirurgia estetica, che oggi non è regolata come dovrebbe. Occorrerebbe introdurre con urgenza l'obbligo di specializzazione universitaria per chi intende intraprendere questa attività". "Oggi - ha proseguito Gasparotti - noi cerchiamo di dissuadere circa il 50% delle pazienti che vengono da noi chiedendo un intervento, perché si tratta di persone che non sanno quello che vogliono e che arrivano da noi con foto di attrici e attori. In quel caso è meglio farle ripensare alla loro scelta". Ci sarà sempre qualcuno, però, che quell'intervento lo farà, magari anche a un costo irrisorio. "Ecco perché serve creare una scuola riconosciuta, al posto dei vari master e corsi che si sono diffusi e di cui non si sa nulla, ma dei quali basta appendere alla parete l'attestato per apparire credibili".

"Il mercato della chirurgia estetica è importante - ha aggiunto Annalisa Pizzetti, dell'Accademia romana di dermatologia Onlus - e va sicuramente regolamentato in maniera severa". Per l'esperta, "ancora più importante è quello dei filler e delle punturine, che oggi è un vero e proprio 'far west'. Le persone che si avvicinano a questo mercato sono in numero decisamente maggiore, considerato che il costo di uno di questi piccoli ritocchi si aggira intorno ai 300 euro. Ben altre cifre sono quelle della chirurgia plastica, dove un intervento parte dai 3000 euro". "E' quindi indispensabile intervenire e istituire un albo per regolamentare l'utilizzo dei prodotti iniettabili al viso. Oggi si rischia che a farlo siano persone non competenti che possono provocare seri danni", ha concluso Pizzetti.

Fonte: Adnkronos

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