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Certificati on line, circolare Brunetta allenta il carico dei medici: cade l’obbligo della diagnosi oggettivamente documentata

Buone notizie per i medici. Il ministro della Pubblica amministrazione e innovazione Renato Brunetta ha firmato una circolare che, di fatto, allenta la 'morsa' intorno al collo dei camici bianchi che stilano certificati di malattia per le assenze dal lavoro dei dipendenti pubblici. La circolare 'ritocca' infatti quanto previsto dalla riforma dello stesso Brunetta sul pubblico impiego che prevede pesanti sanzioni, anche il carcere fino a 5 anni, sia per il lavoratore che presenta una falsa certificazione di malattia, sia per il medico 'compiacente' che la compila. Grazie a questo documento al camice bianco, per formulare la diagnosi e la prognosi, basterà infatti la presunzione sulla base di dati acquisiti durante la visita.

Insomma, cade l'obbligo della diagnosi oggettivamente documentata che tanto aveva fatto arrabbiare i medici, secondo i quali per alcune malattie, ad esempio la cefalea, era impossibile fornire riscontri oggettivi. "L'applicazione della disposizione - si legge nella circolare - deve tener conto delle regole proprie della pratica medica, che consentono di formulare diagnosi e prognosi anche per presunzione sulla base di dati riscontrati o semplicemente acquisiti durante la visita. Nell'applicazione della norma, pertanto, è rilevante la circostanza che i dati clinici siano stati o meno desunti da visita. In sostanza, in base a questa norma, la responsabilità del medico, con l'applicabilità delle sanzioni indicate, ricorrerà quando lo stesso rilascia attestati o certificati attestanti dati clinici non desunti da visita in coerenza con la buona pratica medica".

''Ringrazio il ministro Renato Brunetta per aver ascoltato le richieste dei medici di famiglia e aver mantenuto la parola data personalmente alcuni giorni fa in una trasmissione televisiva, risolvendo gran parte delle criticita' presenti nella norma sui certificati di malattia online''. E' quanto afferma il segretario nazionale della FIMMG ( Federazione dei Medici di base), Giacomo Milillo. ''Con questa circolare sui certificati di malattia dei dipendenti decade l'obbligo della diagnosi oggettivamente documentata che avrebbe esposto i medici a pesanti sanzioni - aggiunge Milillo - un aspetto su cui ci siamo battuti per mesi. Accogliamo con favore la circolare del ministro che ha dimostrato sensibilità e apprezzamento per la nostra categoria''.

Commenti

Luigi Casadei | 05/05/2010 16:25

Soddisfazione? Pensavo che si stesse scherzando. Secondo voci "autorevoli" pare che il ministero, con Grande Sensibilità, abbia accolto le richieste della categoria. Se siamo tutti laureati in Medicina, non occorre spiegere che una "Diagnosi Oggettiva" è quello che sempre cerchiamo, ma ha tempi e modi differenti dalla certificazione. La circolare è dunque una toppa in un provvedimento autoritario e arbitrario messo in piedi unilateralmente calpestando la Convenzione. Sempre per restare al solito esempio è ovvio a ogni medico che per rendere oggettiva la diagnosi di una cefalea sono necessarie alcune indagini strumentali come RM encefalo, TC seni paranasali, esami di laboratorio e probabilmente l'ausilio di alcune competenze specialistiche... Dunque era evidente a chiunque faccia il nostro mestiere che il persistere di questa assurda e impropria richiesta avrebbe inceppato tutto in tempi quasi istantanei. E ripeto: per quale ipocrisia si parla di soddisfazione, quando questo passo è solo un atto dovuto per consentire comunque a un meccanismo sbagliato di partire? Inoltre queste norme che si sovrappongono a quelle della convenzione come e perché hanno valore ed efficacia maggiore delle disposizione che già regolamentano la nostra professione?

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Daniele Cappelletti | 05/05/2010 09:55

Caro Licitra quante volte ti è capitato un paziente rosso come un calamaro dal fine settimana al sole, il lunedì che chiede il certicato perchè sente la pelle bruciare? Se questo lo chiami fare "il difensore degli interessi del paziente" hai proprio ragione. tutti noi lo facciamo perchè abbiamo una famiglia da mantenere ma la voglia di revocare questi tipi mi assale sempre.
Poi pensi che annacquare la legge sia più intelligente e produttivo;è la tipica mentalità italiana:fatta la legge trovato l'inganno. Andiamo avanti pure così.
Cordiali saluti
Cappelletti

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| 04/05/2010 22:55

caro Licitra, caro Calamaro: ok, il mondo sta cambiando e cambierà di più... le leggi sono leggi e non sono discutibili dal sindacato: e allora che ci sta a fare il sindacato? noi dobbiamo fare quello che la legge ci impone, ma perchè il sindacato non deve poter dire la sua? un conto è subìre una legge sgradita, un conto è dichiarasi d'accordo, come fa la fimmg,

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Nello Catinello | 04/05/2010 21:25

Questa perchè c'e qualcuno della FIMMG che pensa con la propria testa.L'intervento di Milillo a "porta a porta" è stato semplicemente PENOSO, penso anche per lui ma soprattutto per tutti gli iscritti, per cui la prima reazione è stata di cancellarmi immediatamente(e non credo di averlo pensato solo io).Parla  uno, che una decina di anni fa per un voto "anomalo" non è diventato segretario provinciale,quindi da sempre "militante".Invece di approfittare per fare conoscere agli Italiani tutte le difficoltà per lavorare dignitosamente e quelle pratiche proprio inerenti una certificazione da fare non solo come ma soprattutto: quando?.....mentre hai venti persone in studio ti colleghi col sito INPS, non vengono accettati ora  un codice, ora una lettera, ora cade il collegamento, se sono malattie infettive ci sarà da colegarsi in contemporanea col sito ASL (operativo, a regime, si?,no?) e a domicilio,col telefonino, ma non facciamo ridere! E il certificato cartaceo di ricevuta per il paziente che risparmio di carta comporta?Non mi dilungo perchè l'elenco sarà stato incrementato da tanti colleghi, che pur disamorati e TRADITI hanno ancora rinunciato all'impulso iniziale,quale il mio, di abbandonare la FIMMG sperando in un reale, duro impegno sindacale e non l'asservimento di comodo a una demagogia che può solo portare la frustrazione dei colleghi al collasso professionale.Da Milillo aspetto una pubblica riparazione, a meno di trovarci di fronte all'ennesimo esempio di soggetti che avendo capito che come medici non possiamo più essere gratificati nè professionalmente, nè economicamente, cercano la soluzione personale nell'attività sindacale o peggio politica( se un centesimo di tutti gli squallidi colleghi eletti avessero non dico risolto ma un pò migliorato la nostra qualità nel lavorare, non ci sarebbe quel disamore diffuso per una professione,che ritengo la migliore da praticare).  Nello Catinello.

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| 04/05/2010 19:55

Penso che tutti i decreti sull'apprpriatezza prescrittiva,in barba alle linee guida internazionali,più i la  storia infinita dei certificati medici servano solo a parare il ....... ai nostri politici, che continuano a sperperare il denaro pubblico verso i loro interessi privati e pretendono poi da noi medici di risanare il debito pubblico accumulato negli anni sia a destra che a sinistra.Noi siamo MEDICI e non RAGIONIERI.

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