Durante uno studio effettuato presso la Divisione di Ematologia e Oncologia Medica dell’Oregon Health Sciences University, USA, è stato verificato se specifiche proteine del sangue associate all’infiammazione fossero in grado di predire gli esiti negli uomini con tumore metastatico della prostata androgeno-indipendente (AIPC) sottoposti a chemioterapia a base di Docetaxel (Taxotere).
Sono stati conservati a -80 °C i campioni di sangue basali (prelevati al momento dell’arruolamento nello studio) di 160 dei 250 pazienti arruolati nello studio ASCENT (AIPC Study of Calcitriol ENhancing Taxotere), uno studio clinico randomizzato, placebo-controllato, che ha confrontato la somministrazione settimanale di Docetaxel più alte dosi di Calcitriolo (Rocaltrol) con la somministrazione settimanale del solo Docetaxel. Sono stati misurati con test immunologici i livelli di sedici citochine, chemochine, marcatori cardiovascolari o infiammatori. La proteina C-reattiva (CRP) è risultata essere un predittore significativo di una minore sopravvivenza generale (hazard ratio [ HR ] di 1.41; P < 0,0001).
Dopo l’inserimento dei valori di CRP in un modello multivariato con tredici variabili cliniche basali, solo elevati valori di proteina C-reattiva sono rimasti predittori significativi (P < 0.0001) di una minore sopravvivenza.
Dopo una classificazione in normali (inferiori o uguali a 8 mg/mL) o anormali (superiori a 8 mg/mL), i valori elevati di CRP sono risultati predittori significativi di minore sopravvivenza (HR = 2.96; P = 0.001), così come l’emoglobina (0.
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