Caloria questa sconosciuta. Il 50% degli italiani non conosce il termine utilizzato per indicare il contenuto energetico di un alimento. Molto meglio le donne, che grazie anche al bombardamento mediatico hanno imparato a informarsi e stare alla larga dall'abuso. Il 90% del sesso debole, che afferma di conoscere cosa si nasconde dietro questa parola, sa che fa riferimento al livello di zucchero contenuto. A rivelare quanto poco siano informati i connazionali davanti al proprio piatto è Silvana Hrelia, docente di biochimica della nutrizione alla facoltà di Farmacia dell'università di Bologna, intervenuta al Roma al congresso internazionale 'Science in nutrition', organizzato dalla Fondazione Paolo Sorbini.
"Il genere maschile sta acquisendo maggiore consapevolezza - spiega l'esperta - ma ancora la metà non è informata sul concetto di caloria. Alcuni si limitano all'unità di misura come superficiale computo matematico, magari con tabelline alimentari, senza sapere che a volte una dieta con poche calorie non serve a farci dimagrire".
Se gli italiani ignorano quanto possa essere dannoso un regime alimentare senza avere la giusta dimestichezza con le calorie, è proprio in questo momento che deve intervenire la prevenzione. "Solo informando con concetti semplici - afferma la Hrelia - che possono fare breccia nella popolazione, si possono ottenere risultati positivi e prevenire patologie croniche degenerative: malattie cardiovascolari, diabete, sindrome metabolica". Nella dieta ideale non devono mancare "frutta e verdura, che hanno un basso indice glicemico, una bassissima densità calorica, danno un elevato senso di sazietà grazie alla presenza di fibre - chiarisce la nutrizionista - e poi le brassicacee:
Fonte: AdnKronos
La correlazione emerge per la prima volta da uno studio condotto presso l'Università della California, a Riverside, e pubblicato sul Journal of Clinical Investigation Insight
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La pratica potrebbe salvare 820.000 vite l'anno
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