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E’ in Italia il biosimilare Zarzio: costa meno del Granulokine

Farmaci Redazione DottNet | 09/02/2010 18:14

E' disponibile in Italia da questo mese di febbraio Zarzio, nome commerciale di un farmaco prodotto da Sandoz, 'biosimilare' del Granulokine prodotto da Amgen, ma commercializzato a un prezzo inferiore del 30%.

L'annuncio è stato dato a Milano in una conferenza stampa sul tema dei 'biosimilari', che rappresentano nei confronti dei farmaci biotecnologici quello che i 'generici' sono per i comuni farmaci di sintesi, ma con sostanziali differenze. In particolare, sia Zarzio che Granulokine sono farmaci a base di 'filgrastim', fattore di crescita prodotto con la tecnica del Dna ricombinante che rappresenta un fondamentale strumento terapeutico nel trattamento di supporto di numerosi tumori. Una volta scaduto il brevetto, Amgen non può più rivendicarne solo a sè la produzione. Sandoz ha quindi potuto produrre un farmaco con proprietà terapeutiche 'biosimilari'.

Ma se al 'generico' di un farmaco di sintesi, piccola entità molecolare facilmente riproducibile, si chiede che contenga il principio attivo in un range di quantità dal meno 20 al più 20%, molto di più si pretende da un 'biosimilare', che deve riprodurre un medicinale biotecnologico. ''Se per i generici è sufficiente un'autorizzazione nazionale ¿ spiega Pier Luigi Canonico, preside della facoltà di Farmacia di Novara - ai biosimilari si chiede l'Ok dell' Emea, l'ente di controllo europeo, che vuole studi preclinici e studi clinici di confronto per stabilire l'equivalenza terapeutica, quasi come fosse un nuovo medicinale''.
Nel caso del filgrastim, il brevetto (20 anni per i farmaci biotech) è scaduto tre anni fa. Nel febbraio 2009 l' Emea ha dato l'autorizzazione, che è stata ratificata dall' Agenzia italiana del farmaco (Aifa) nel dicembre scorso. In Italia il mercato del biotech vale circa 5 miliardi di euro, pari al 20% del valore della produzione complessivamente generato dal settore farmaceutico, e rappresenta circa il 40% della spesa farmaceutica ospedaliera. In particolare, il mercato del filgrastim - farmaco di classe A utilizzabile in ospedale ma anche sul territorio (Pht) - è di circa 27 milioni di euro. Con il biosimilare si potrà risparmiare il 30%. Corrispondenti risparmi potranno essere fatti man mano che scadrà la copertura brevettuale degli altri costosi farmaci biotecnologici. ''Otto fra i più noti, e costosi monoclonali - secondo il professor Canonico - scadranno fra il 2010 e il 2019. In America entro il 2015 perderanno il brevetto 45 biologici con vendite per 58 milioni di dollari. Un mercato enorme per i biosimilari, e un corrispondente risparmio per i Servizi sanitari nazionali''.

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