Occhio alle verdure trattate con fitoregolatori, cioè con ormoni vegetali: auxine, gibberelline e citochinine. "Peperoni, melanzane e carciofi che paiono un trionfo dell'abbondanza.
Il consumatore non sa - avverte Primo Mastrantoni, Segretario dell'Aduc - che questi prodotti sono trattati con ormoni, che possono esplicare la loro azione anche dopo l'acquisto. Non c'è da meravigliarsi dunque che un bel peperone, acquistato al mercato e portato a casa, continui a crescere. Non è un miracolo ma l'attività dei fitormoni che, irrorati sugli ortaggi, ne stimolano l'accrescimento anche dopo la raccolta". Il consumatore che non vuole "gustare" verdure gonfiate agli ormoni, può adottare "alcune semplici precauzioni": innanzi tutto consumare i prodotti di stagione.
La correlazione emerge per la prima volta da uno studio condotto presso l'Università della California, a Riverside, e pubblicato sul Journal of Clinical Investigation Insight
I ricercatori del Labanof dell’Università Statale di Milano hanno esaminato due scheletri di donne e dei loro feti, con deformità attribuibili all'osteomalacia, una patologia legata alla fragilità ossea e associata alla carenza di vitamina D
Lo rivela uno studio effettuato su 1771 studenti di 48 scuole elementari pubbliche di Madrid
La pratica potrebbe salvare 820.000 vite l'anno
La correlazione emerge per la prima volta da uno studio condotto presso l'Università della California, a Riverside, e pubblicato sul Journal of Clinical Investigation Insight
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