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Farmaci taroccati, dal web arriva la tracciabilità

Farmaci Redazione DottNet | 24/10/2009 16:02

Il mercato dei farmaci ''taroccati'' è uno di quelli che non conosce crisi, con danni ai pazienti e alle aziende. Che, dunque, studiano contromisure: l'ultima, in ordine di tempo, è quella dei medicinali con la 'targa': ogni confezione ha un proprio codice che permette di verificarne l'autenticità attraverso internet.

 L'idea è dalla Janssen-Cilag, un'azienda del gruppo Johnson & Johnson, che produce un farmaco contro l'eiaculazione precoce (commercializzato in Italia da luglio, su prescrizione del medico): uno di quelli legati alla sfera della sessualità, che sembra essere uno dei motori principali degli acquisti di medicinali sul web. Ogni confezione porta stampato un numero di identificazione seriale di 12 cifre: basta visitare il sito dedicato e digitare il codice: ''sarà subito possibile sapere se una confezione è autentica o contraffatta'', spiega Giusy Ubbiali, responsabile del marketing del prodotto. ''Con questo strumento - aggiunge - abbiamo voluto dare maggiore sicurezza ai pazienti e un ulteriore strumento di verifica ai farmacisti''.

La contraffazione dei farmaci è un fenomeno imponente: secondo stime dell'agenzia statunitense per il controllo sui farmaci, la Food and Drug Administration (Fda), il 10% dei medicinali venduti ogni anno nel mondo è contraffatto. Un valore medio, dietro al quale si nascondono differenze notevoli: come spiega l'Istituto superiore di Sanità (Iss), si stima che la quantità vari da meno dell'1% nei Paesi industrializzati oltre il 10% nei Paesi in via di sviluppo, superando in alcune aree anche il 30%. Nel mercato illegale su internet i farmaci contraffatti occuperebbero il 50%.
L'Italia è fra i Paesi meno esposti al problema e più virtuosi nel controllo dei farmaci. ''Molto è stato fatto sia a livello normativo che nel sistema di controllo'', sottolinea il Censis in un recente rapporto dedicato al tema: l'insieme delle attività intraprese, ''tra cui il sistema di tracciatura automatizzata promosso dal ministero della Salute e frutto della collaborazione tra Ipzs e Ares, fanno dell'Italia il golden standard mondiale - afferma l'istituto di ricerche- e inducono tutti gli esperti a ritenere che, allo stato attuale, non sia possibile la circolazione di farmaci contraffatti nei canali ufficiali''. In Italia- oltre ai rigorosi controlli che segnano ogni passaggio nella vita del farmaco - ogni confezione ha un bollino ottico prodotto dal Poligrafico dello Stato su carta filigranata sul quale sono presenti, in codice a barre, alcuni dati quali il nome del prodotto, il codice di autorizzazione all'immissione in commercio e, da alcuni anni, anche un numero progressivo identificativo della singola confezione. Nonostante ciò, il sistema non è impermeabile. Secondo il Censis, i medicinali illegali rappresentano una quota residuale dello 0,1% del mercato: quello degli acquistati via Internet o in canali paralleli, per un valore di mercato, al 2008, di 19,4 milioni di euro.

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