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Nutrizionista, a tavola riscoprire tradizione contro rischi malnutrizione

Nutrizione Tania Vuoso | 23/10/2009 12:49

Pesce almeno due volte alla settimana, cinque porzioni di frutta e verdura al giorno, piu' carni bianche e meno carni rosse, dieta varia e un buon bicchiere di vino rosso al pasto. Sono le buone regole alimentari che tutti abbiamo imparato a conoscere ma che, in tempi di crisi economica, per molte famiglie diventano sempre più difficili da seguire.

Gli ultimi dati -frutto di una ricerca sulla 'povertà' alimentare in Italia' presentata dalla Fondazione per la Sussidiarietà - offrono un quadro sconfortante. Il 4,4% delle famiglie, ben tre milioni di persone, vive sotto la soglia di povertà alimentare: si tratta di oltre un milione di nuclei familiari che possono permettersi una spesa inferiore a 222 euro al mese. Ma anche senza arrivare alle situazioni più estreme, oggi una vasta fetta di popolazione deve confrontarsi con una contrazione delle risorse, anche a tavola. Tagliare i costi della spesa, però, non vuol dire necessariamente ridurre la qualità.

O meglio. "Nutrirsi correttamente a 'basso costo' e' possibile. E in Italia abbiamo una tradizione che ci aiuta a spendere poco senza sacrificare gusto e varietà", spiega il nutrizionista Carlo Cannella, presidente dell'Istituto nazionale di ricerca per gli alimenti e la nutrizione (Inran), sottolineando che non bisogna sottovalutare le difficoltà che oggi molte famiglie hanno di mettere insieme 'il pranzo con la cena'. Serve però ribadire che si può mantenere un livello alimentare adeguato spendendo pochissimo, se si sceglie bene e si evitano alcuni pregiudizi sulla qualità degli alimenti".
Il primo passo è rivalutare il nostro piatto nazionale: la pasta. "Si può mangiare ogni giorno. Condita con il pomodoro, olio d'oliva e con 10 grammi di formaggio stagionato, non necessariamente parmigiano, ha un altissimo valore nutrizionale". Si può spendere molto poco per una nutriente pastasciutta. Soprattutto se si seguono alcune regole nella spesa. "Basta acquistare - suggerisce Cannella - una pasta di semola di grano duro, senza cercare necessariamente la marca o la specialità particolare, scegliendo magari i marchi a basso costo della grande distribuzione, che garantiscono un'ottima qualità e fanno spesso offerte molto allettanti. La sicurezza alimentare, garantita per tutti i cibi in vendita in Italia, e' un prerequisito di qualità: bisogna sfatare il mito che ciò che costa di più è sempre migliore ", aggiunge l'esperto.

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