La terapia anticoagulante orale (TAO) è un trattamento di grande importanza e in costante crescita. Il numero di persone che in Italia si sottopone a questa terapia è molto alto, circa 650.000 all’anno, e come in tutto il mondo, tendono ad aumentare costantemente. L’obiettivo di questa terapia è quello di deprimere l’attività coagulativa del sangue per ottenere la massima protezione possibile dagli incidenti tromboembolici con il minimo rischio emorragico. Per una ottimale gestione del paziente è fondamentale un approccio interdisciplinare tra medico di famiglia e specialisti ma è anche fondamentale l'informazione e l'educazione del paziente. In considerazione delle implicazioni sistemiche che la TAO determina può essere utile riferire sui rapporti tra TAO e apparato digerente.
La complicanza più temibile della TAO è il sanguinamento con emorragie maggiori o minori che può coinvolgere anche l’apparato digerente. Il rischio emorragico è legato all’età ( superiore nell’anziano soprattutto se > 75 anni) e può essere favorito da patologie presenti nell’apparato digerente quali erosioni, ulcera peptica, malformazioni vascolari dell’apparato digerente, cirrosi epatica. In particolare i pazienti con cirrosi epatico presentano spesso piastrinopenia, un INR spontaneamente > 1.5 e un indebolimento della mucosa con maggiore possibilità di emorragia per la presenza di gastropatia e/o colopatia congestizia.
Il rischio di emorragia digestiva si riduce nettamente se il paziente è monitorato da un centro specialistico (incidenza 1%). In genere le conseguenze di una eventuale emorragia digestiva sono lievi (mortalità 0.25%) ma solo se si interviene precocemente e per questo è indispensabile fornire al paziente e ai parenti utili informazioni sui rischi della terapia e le modalità per riconoscere i primi segni di una eventuale emorragia digestiva (proctorragie, melene e/o ematemesi).
In caso di emorragia digestiva in soggetto in trattamento con TAO è utile eseguire PT, PTT, INR, conta piastrine e se questi sono nel range terapeutico è indicato ricercare una possibile patologia non correlata alla terapia con TAO. La letteratura riporta, infatti, percentuali variabili dal 34 al 50% di casi di pazienti in trattamento con TAO dove l’emorrragia digestiva era determinata da altre cause a non correlata con la TAO.
Il trattamento dell’emorragia digestiva oltre alla sospensione della TAO consiste nella somministrazione di vitamina K (che richiede almeno 6 ore di latenza per divenire efficace), emoderivati sostitutivi quali : concentrati di fattori del complesso protrombinico e/o plasma congelato.
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