Canali Minisiti ECM

Usare le tecnologie digitali abbassa i rischi di declino cognitivo

Neurologia Redazione DottNet | 24/04/2025 20:45

Studio, declino in meno del 58% tra gli anziani che hanno usato computer ed email

La prima generazione ad aver usato regolarmente Internet, email, smartphone avrebbe senza saperlo protetto e rafforzato le proprie capacita' mentali: i rischi di declino cognitivo o di demenza vera e propria sono risultati inferiori del 58%, rispetto alla media, tra chi negli ultimi vent'anni - ossia dall' avvento dei computer all'arrivo degli smartphone e dei social media e di altri strumenti 'online' misti - si e' dedicato all'utilizzo delle nuove tecnologie digitali.  Esercitando così il cervello ad attivita' di 'risoluzione problemi', ideazione, comprensione del 'pensiero' intelligente dei pc e così via.

 Lo rivela una nuova mega-analisi che ha rivisto 136 studi in materia, relativi a 411.430 persone, ora in eta' matura o anziana. E' stato un gruppo di scienziati delle università del Texas e dalla Baylor a lanciare il progetto, che mirava a verificare gli effetti neurologici a lunga scadenza del nuovo modo di vivere 'online'.
Pubblicato sulla rivista "Nature Human Behavior', il rapporto precisa inoltre che "non è emerso alcun dato ' inverso', che ha invece associato l' uso di queste tecnologie ad una riduzione della capacità mentali, o alla demenza". "Una coerenza simile nei dati emersi è un risultato raro nella scienza - ha osservato uno degli autori della ricerca, Michael Scullin, professore di psicologia e neuro-scienze alla Baylor University - anche considerando il fatto che nel' esame dei risultati sono stati tenuti presenti i vari fattori relativi a differenze educative, socio-economiche, di salute delle persone coinvolte". 
  

Commenti

I Correlati

Sclerosi multipla e i batteri dell'intestino

Neurologia | Redazione DottNet | 24/04/2025 21:05

ue membri della famiglia delle Lachnospiraceae residenti nell'intestino tenue potrebbero svolgere un ruolo come fattori scatenanti ambientali della malattia

rivelarlo uno studio condotto da Minwoo Lee, dell'Hallym University Sacred Heart Hospital di Anyang, Corea del Sud

Lo studio è stato condotto all’Ospedale San Raffaele di Milano ed è frutto di oltre vent’anni di ricerca dell’Istituto San Raffaele-Telethon per la terapia genica

Studio, possibilità di prevenzione intervenendo sull'ipoacusia

Ti potrebbero interessare

Scoperti nuovi fattori di rischio: il colesterolo "cattivo" nella mezza età e la perdita della vista non trattata in età avanzata

Perdita di autonomia, stigma sociale e peso economico i principali timori

Il lavoro, che accoglie le prime evidenze dello studio Nemesis è stato pubblicato su Nature Communications e illustra la generazione e i meccanismi neuronali delle alterazioni, suggerendo nuove vie di riabilitazione

All’A.O.U. Luigi Vanvitelli una nuova tecnologia cambierà la vita di migliaia di pazienti

Ultime News

Più letti