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La crioablazione nuova frontiera nella cura del tumore al seno

Oncologia Redazione DottNet | 27/03/2025 13:33

Trattamento rapido e tollerato con ridotto impatto estetico

La lotta contro il tumore al seno compie un altro passo avanti grazie all'applicazione innovativa della tecnica di crioablazione. Questo trattamento, già utilizzato per le lesioni benigne, può essere effettuato anche su pazienti selezionate affette da tumore mammario. Il Policlinico di Milano è tra i primi centri in Italia a offrire questa procedura all'avanguardia presso l'Unità di Radiologia Senologica. La crioablazione è una tecnica percutanea guidata da ecografia che, attraverso una millimetrica incisione cutanea, introduce un'agosonda di 17 Gauge in grado di creare una sfera di ghiaccio (iceball) attorno alla lesione tumorale, determinandone la necrosi cellulare attraverso fasi alternate di congelamento per decompressione di argon e scongelamento tramite riscaldamento elettrico.

La procedura si svolge in anestesia locale, dura circa 30 minuti ed è eseguita in regime ambulatoriale, consentendo alle pazienti di tornare a casa nella stessa giornata.

"L'applicazione della crioablazione in ambito senologico rappresenta un'importante innovazione per il trattamento del tumore al seno - spiega Serena Carriero, Radiologa presso l'Unità di Radiologia Senologica dell'Ospedale Maggiore Policlinico di Milano -. È una procedura rapida e ben tollerata, con rare complicanze, che garantisce ottimi risultati estetici e psicologici. I primi studi in corso confermano la sua efficacia e la soddisfazione delle pazienti, che apprezzano il ridotto impatto estetico e il recupero immediato".

Questa procedura mini-invasiva può essere proposta come valida alternativa alla chirurgia per il tumore al seno in pazienti selezionate alle riunioni multidisciplinari della Breast Unit, previo accordo di tutti i professionisti coinvolti, dal radiologo al chirurgo, oncologo e patologo. "La crioablazione viene attualmente proposta alle donne che, per condizioni generali e comorbidità, non possono essere sottoposte all'intervento chirurgico o alle terapie farmacologiche specifiche del caso. Ci auguriamo per il futuro che questa procedura possa venire presto validata su larga scala, per permetterne l’accesso a sempre più donne con diagnosi di tumore mammario", sottolinea Sonia Santicchia, Responsabile dell'Unità di Radiologia Senologica e Coordinatore della Breast Unit del Policlinico di Milano.

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