Silvestro Scotti (Fimmg): Possiamo essere dipendenti… ma solo del rapporto di fiducia con i nostri assistiti
Un recente sondaggio di Altroconsumo ha nuovamente confermato ciò che ogni giorno viviamo nella nostra relazione con i nostri assistiti: il Medico di Famiglia è il servizio sanitario più apprezzato dagli Italiani. Il rapporto di fiducia, la vicinanza e la continuità della cura sono i valori che ci uniscono a voi e che rendono il nostro ruolo fondamentale per la vostra salute. In una realtà in cui orientarsi per l’accesso alle cure è sempre più difficile, il Medico di Famiglia resta un riferimento certo per milioni di Italiani. La relazione umana tra le persone è ciò che conta di più, a conferma dell’importanza del rapporto di fiducia necessario con il proprio medico.
«Grazie per aver affermato ancora una volta di essere parte di questa alleanza per la salute - dichiara Silvestro Scotti - noi Medici di Famiglia possiamo essere dipendenti… ma solo del rapporto di fiducia con voi. È a voi e ai vostri bisogni di cura che dobbiamo impegnarci a rispondere. Per poterlo fare al meglio servono strategie volte ad attrarre più medici e più risorse organizzative ed economiche».
In un contesto in cui le risorse umane risultano insufficienti a far fronte ai mutati fabbisogni di salute in costante crescita determinati dall'inversione della piramide demografica che ha imposto un radicale cambio di passo rispetto alle scelte di presa in carico sempre più rivolte all'attenzione nei confronti della gestione delle multimorbilità e della prevenzione primaria e secondaria, i medici di medicina generale hanno compiuto in questi anni scelte coraggiose e responsabili favorendo scelte implementati le forme associazionistiche, di rete e di gruppo garantendo nel rischio di impresa individuale l'assunzione di 30.000 collaboratori di studio e 10.000 infermieri che fanno parte dei micro-team afferenti ai 60.000 studi medici di proprietà o in affitto sul territorio nazionale (1 studio ogni 5 kmq). Prove di efficacia di questa organizzazione provengono dai dati dell'Annuario del Ministero della Salute in cui a fronte dell'ormai noto rimaneggiamento numerico dei medici di medicina generale che passano da 45.203 nel 2013 a 37.983 nel 2023 (-7.220) si assiste, per lo stesso decennio in considerazione, ad un raddoppio delle presa in carico delle persone assistite a domicilio (dai 732.780 pazienti trattati nel 2013 si è passati a 1.645.234 pazienti nel 2023) e ad un significativo calo degli accessi in pronto soccorso. Nel 2023 si registrano infatti 18.353.118 accessi nei pronto soccorso (311 accessi ogni 1000 abitanti), ovvero circa 2 milioni in meno rispetto al 2013, quando erano stati 20.551.053. con una media di 338 accessi ogni 1.000 abitanti.
«Questi dati ribaltano inequivocabilmente la narrazione di una categoria troppo spesso accusata di inefficienza e di immobilismo», avverte Noemi Lopes - più giovane vicesegretario nazionale che la Fimmg abbia mai avuto. Quella dei medici di medicina generale è infatti una categoria che ha trovato nei giovani una risorsa preziosa, capaci di sostenere il carico assistenziale nonostante un turnover del 20% circa negli ultimi 3 anni, peraltro in presenza di una costante riduzione dei medici di famiglia. «I colleghi giovani, anche giovanissimi - prosegue Lopes - sono riusciti a garantire un’assistenza di prossimità nonostante le tante difficoltà e a conservare intatto il rapporto di fiducia con i pazienti, elemento che da sempre caratterizza e rende unico il ruolo del medico di medicina generale. Sono proprio i pazienti a confermare con le loro risposte che la nostra è una categoria efficace ed eclettica nella sua capacità di adattamento a situazioni avverse. Una categoria più che mai vicina ai fabbisogni di salute del cittadino, capace di superare le incertezze di un sistema che deve essere valorizzato nelle sue caratteristiche che lo rendono unico».
Il segretario Fimmg: "Possiamo essere dipendenti… ma solo del rapporto di fiducia con i nostri assistiti. I medici di famiglia hanno compiuto in questi anni scelte coraggiose favorendo le forme associazionistiche"
"L’attuale modello organizzativo, basato sul ruolo unico introdotto con la legge del 2012, ha progressivamente eroso la possibilità di conciliare l’attività a ciclo di scelta con altre forme di assistenza sul territorio"
Più del 40% abbandonerebbe il corso di formazione in caso di dipendenza
Rossi: “Il paracetamolo riduce la febbre e allevia dolori come mal di testa o dolori muscolari: è un farmaco sicuro, tanto che si raccomanda sia agli anziani che ai bambini, fino anche alle donne gravide”
"Chiediamo il sostegno del Presidente Mattarella, per richiamare la cittadinanza. Sarebbe paradossale che le organizzazioni sindacali dovessero trovarsi a ragionare su un possibile sciopero contro i cittadini nella veste di pazienti"
"Per molti presidenti di Regione i medici di medicina generale dovrebbero diventare dipendenti del Servizio sanitario nazionale". "Mancano 4500 medici e 10mila infermieri"
Rea (Simg Lazio): “Tra le principali esigenze, è fondamentale l’inserimento di personale infermieristico e amministrativo. Come le farmacie dei servizi ricevono investimenti anche la Medicina Generale può moltiplicare le sue funzioni”
Questo codice, attualmente in vigore, limita fortemente la possibilità di dar seguito a uno sciopero vero ed efficace, ostacolando di fatto qualsiasi iniziativa
Commenti