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Per il Comitato per il diritto allo studio il nuovo test di accesso a Medicina non garantirà uguaglianza e imparzialità. Le novità

Professione Redazione DottNet | 06/02/2025 19:43

Date, riforma, abolizione e numero chiuso. Ecco come funziona il semestre propedeutico, la preparazione, come funzioneranno le nuove selezioni

Una sonora bocciatura. Dalle audizioni in Commissione Cultura nell’ambito dell’esame della proposta di legge delega al Governo per la revisione delle modalità di accesso ai corsi di laurea in medicina e chirurgia, in odontoiatria e protesi dentaria e in medicina veterinaria, emerge una sostanziale uniformità di pareri negativi da parte delle associazioni universitarie e sanitarie circa la necessità di abolire il test di ingresso alle Università di medicina.  All’audizione sulla legge delega per la riforma dell’accesso ai corsi di laurea in Medicina e Chirurgia hanno espresso le proprie perplessità sulle future modalità di accesso. Tra gli interventi, anche quello del Comitato degli studenti per il Diritto allo studio, rappresentato dalla studentessa Annaclara Romani. Durante l’audizione, il Comitato ha espresso gravi perplessità sulla riforma, sottolineando il rischio di disparità e violazioni dei principi costituzionali. A sostegno delle proprie argomentazioni, è stato consegnato un documento dettagliato con le principali criticità della proposta::

- Percorsi scolastici anticipati e disparità nel sistema educativo
La riforma prevede che gli studenti delle scuole superiori possano svolgere tirocini e percorsi di orientamento finalizzati all’ottenimento di crediti universitari. Questo meccanismo rischia di creare un doppio canale formativo, obbligando gli aspiranti medici a un percorso più gravoso rispetto ai loro coetanei. Inoltre, si solleva una questione cruciale: perché imporre a studenti di appena 15 anni una scelta così vincolante per il loro futuro?

- Criteri non uniformi per il conseguimento dei crediti del primo semestre
L’accesso al secondo semestre di Medicina sarà subordinato al conseguimento di tutti i CFU del primo semestre, ma la riforma non chiarisce come verranno stabiliti criteri standard e uniformi a livello nazionale.

Questo apre il rischio di disparità di trattamento e valutazioni soggettive, che potrebbero compromettere la trasparenza e l’equità del processo selettivo.

La selezione, per essere legittima, dovrebbe rispettare i principi costituzionali di:
- Uguaglianza (art. 3 Cost.): tutti gli studenti devono avere le stesse opportunità di accesso.
- Imparzialità e trasparenza (art. 97 Cost.): il sistema deve basarsi su criteri oggettivi e non discrezionali.
Se l’uniformità delle valutazioni non sarà garantita, il sistema rischia di trasformarsi in un corso-concorso senza le tutele previste per le selezioni pubbliche.

- Formazione della graduatoria nazionale: criteri opachi e rischio di disparità
Il testo della riforma non chiarisce su quali basi verrà stilata la graduatoria di merito nazionale per l’accesso al secondo semestre. Un sistema fondato esclusivamente sulle valutazioni universitarie potrebbe favorire dinamiche di discrezionalità e clientelismo.

Le possibili soluzioni previste dalla riforma presentano tutte punti critici:
- Basarsi sulle valutazioni dei docenti rischia di compromettere l’imparzialità.
- Utilizzare un test nazionale a risposta multipla potrebbe escludere studenti che hanno superato con successo gli esami del primo semestre.
- Introdurre un ulteriore test selettivo renderebbe il percorso di accesso ancora più complesso e stressante.
- Problemi logistici e sostenibilità del sistema

Attualmente, ogni anno circa 70.000 candidati tentano l’accesso a Medicina. Il testo della riforma non chiarisce come e dove verranno gestiti questi studenti nei primi sei mesi di università.

Dunque Governo e MUR sono al lavoro per la riforma del test medicina 2025: sappiamo che verrà eliminato il test d'ingresso come lo conoscevamo ma rimarrà il numero chiuso anche se con diverse modalità. Ci sarà un semestre iniziale di Medicina aperto a tutti, novità che non è stata ben accolta da diverse parti in causa: la Crui ha espresso preoccupazioni, l'Andu ha proposto un'alternativa. Sul test di Medicina 2025 - riporta il sito Studenti-Orientamento Universitario - c'è ancora molta incertezza ma si iniziano a definire le date dei test. Intanto potete consultare quelle sicure Non è un caso che le date del test di accesso a Medicina 2025-26 al momento siano state pubblicate solo dagli atenei privati. Come ha dichiarato a Dire.it Ernesto Greco, medico chirurgo, professore ordinario di Cardiochirurgia e preside del Corso di Medicina e Chirurgia dell'Università Europea di Roma, ''il panorama e lo scenario sono all'insegna della grande incertezza, dovuta al fatto che il governo ha promosso l'abolizione del test di ingresso, sostituendolo con un semestre di valutazione, modello francese. Si tratta, però, di un'idea politica che l'esecutivo sta portando avanti ma che, in realtà, non si sa né se verrà messa in pratica, né quando verrà messa in pratica. Quello che si sospetta, però, è che non riguarderà le università private, come l'Università Europea di Roma"

Il 26 novembre la riforma è stata discussa al Senato ed è stato confermato quanto annunciato in precedenza: la selezione avverrà dopo un semestre comune, durante il quale gli studenti dovranno superare esami e probabilmente un test finale. Tuttavia il test non smette di suscitare polemiche e sollevare polveroni: l'ultima novità riguarda una delle domande di Chimica del test 2024-25 che avrebbe ben 2 risposte corrette e non una. Il TAR del Lazio ha chiesto una verifica e questo potrebbe incidere sui risultati del test, causando ancora più incertezze.

La riforma di medicina 2025 - si legge sul sito Studenti-Orientamento Universitario - prevede un semestre aperto a tutti gli studenti di medicina, che diventerà un "semestre-filtro." Durante questi mesi, l’ammissione al secondo semestre dipenderà dai risultati in esami specifici e dalla posizione in una graduatoria basata sui crediti ottenuti. Chi non prosegue può comunque usare i crediti acquisiti per altri percorsi formativi. L’obiettivo è formare 30.000 nuovi medici nei prossimi sette anni e migliorare l'orientamento in ambito medico-sanitario già durante le superiori.

 Il ruolo delle università telematiche

“L’ingresso di 40-60mila candidati in più è semplicemente impensabile”, ha affermato però la Crui in una nota. “Le risorse attuali, già insufficienti per gli attuali 20mila studenti, non possono coprire un aumento così consistente”. Non è da escludere che nel primo semestre entrino in gioco anche le università telematiche.

Il numero chiuso resta

Il numero chiuso, quindi, resta. L'ammissione al secondo semestre sarà determinata dai risultati ottenuti agli esami e dalla posizione in una graduatoria nazionale basata sui crediti formativi acquisiti. Gli studenti che non riescono a passare al secondo semestre dopo il semestre-filtro avranno comunque alcune opzioni. I crediti formativi acquisiti durante il primo semestre saranno riconosciuti e potranno essere utilizzati per iscriversi a percorsi formativi alternativi o a corsi di laurea diversi. In questo modo, il lavoro svolto non andrà perso e gli studenti potranno continuare la loro formazione in ambiti correlati o in altre discipline di loro interesse.

Quando entra in vigore la riforma

Dopo l'approvazione in commissione Istruzione (prevista per metà-fine novembre), il disegno di legge sulla riforma del test di medicina passerà in Senato e poi alla Camera. Se approvato senza modifiche, diventerà definitivo, attivando i 12 mesi concessi al MUR per definire i decreti attuativi. Tuttavia, per l'entrata in vigore nel 2025, potrebbe essere necessario accelerare i tempi.

La possibilità di un nuovo "modello 2024"

Dobbiamo inoltre tenere in considerazione il fatto che la Ministra Bernini ha valutato positivamente le modalità di accesso a medicina del 2024, grazie alle due banche dati pubbliche che hanno facilitato la preparazione degli studenti. Una recente sentenza del TAR del Lazio ha confermato la validità dei quiz, anche se non originali, poiché disponibili a tutti e comunque complessi. Se la riforma non sarà pronta nel 2025, si potrebbe replicare il modello di quest’anno con test a crocette su due date e banche dati.

Cosa cambia se non superi il semestre filtro?

Qualora gli studenti non vengano ammessi al secondo semestre del corso in medicina, potranno comunque vedersi riconosciuti i CFU (Crediti Formativi Universitari) acquisiti nelle materie fondamentali. Ciò significa che, in caso di mancata ammissione, gli studenti potranno proseguire gli studi in altri corsi di laurea affini senza perdere il lavoro svolto. La riforma prevede l'obbligo di iscriversi a corsi di laurea alternativi. Quali saranno i corsi obbligatori? Quale le lauree in cui fare la doppia iscrizione? Il MUR dovrà  definire nei prossimi mesi le materie comuni per il primo semestre delle aree biomedica e sanitaria, individuare i corsi di laurea alternativi e armonizzare i programmi e i piani di studio a livello nazionale.

PCTO E CFU: cosa sapere

La riforma del test di medicina 2025 prevede nuovi percorsi di orientamento (PCTO) per gli studenti degli ultimi tre anni delle scuole superiori. Questi percorsi, sviluppati in collaborazione con gli ordini sanitari, includono tirocini formativi e mirano a facilitare l'accesso consapevole alla facoltà di medicina. Inoltre, completare i PCTO riconosciuti consentirà agli studenti di ottenere crediti formativi del primo semestre universitario.

Test nazionali per gli esami obbligatori

Considerato che l'accesso al secondo semestre verrà regolato da una graduatoria basata sui crediti formativi (CFU) ottenuti tramite esami obbligatori, c'è il rischio di valutazioni non omogenee tra atenei, a causa di criteri di correzione variabili che aprirebbe a possibili disparità tra gli studenti. Per risolvere queste criticità, è allo studio l’introduzione di criteri d'esame uniformi a livello nazionale. Resta da confermare l’implementazione definitiva, che potrebbe slittare per questioni organizzative.

Graduatoria medicina 2025

La graduatoria di medicina 2025 sarà basata sui crediti acquisiti. Questo metodo punta a ridurre l’elemento di fortuna dei test, ma pone sfide di omogeneità nelle valutazioni tra atenei. La disomogeneità nei voti potrebbe creare disparità tra università.

Date test medicina 2025

Nei prossimi mesi verranno definiti i dettagli per l’accesso ai corsi statali di medicina 2025, con particolare attenzione alla tempistica per l’effettiva entrata in vigore della riforma. Mentre si attende chiarezza sulle modalità per le gli atenei statali, le università private stanno già pubblicando le informazioni per i propri test di ammissione. Ecco le date - come annuncia Studenti-Orientamento Universitario - diffuse finora:

  • Test medicina Università Link Campus: 20 febbraio 2025
  • Test medicina Università San Raffaele di Milano:
    - 1a sessione: 21 e 22 marzo 2025
    - 2a sessione: 15 e 16 aprile 2025
  • Università Europea di Roma: 20 febbraio. Iscrizione al test dal 13 gennaio al 13 febbraio 2025
  • Test medicina Humanitas 2025: 5 e 26 febbraio 2025
  • Test medicina Campus Bio-Medico: 10 gennaio e 21 febbraio 2025
  • Test odontoiatria Campus Bio-Medico: 21 febbraio 2025
  • Test medicina in Cattolica:
    - 1a sessione: 28 febbraio e 1 marzo 2025
    - 2a sessione: 11 e 12 aprile 2025
  • Test medicina in inglese Cattolica 2025: 28 marzo
  • Test medicina all'Università Unicamillus:
    Roma: 425 posti; test online il 6 marzo 2025
    Venezia: 320 posti; test online il 7 marzo 2025 
    Cefalù: 80 posti; test online il 7 marzo 2025
  • Test Medicina Università LUM
  • - Bari Casamassima: 290 posti;
    - Test online da casa: 27 febbraio 2025. Iscrizioni al test entro il 20 febbraio;
    - Test online da casa: 27 marzo 2025. Iscrizioni al test entro il 20 marzo.


 

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